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Ast, piano indistriale Arvedi: un miliardo per il rilancio del sito

Dopo l’incontro con la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Fioroni e il sindaco di Terni Leonardo Latini, ieri pomeriggio venerdì 1 aprile, il cavaliere Giovanni Arvedi ha incontrato i giornalisti per presentare il piano dell’Ast 2022-2026.

Un miliardo per il rilancio del sito Ast di Terni – come riporta l’AdnKronos – lo prevede il piano industriale presentato oggi dal gruppo Arvedi che ha rilevato lo stabilimento Thyssenkrupp e che ha presentato oggi il progetto strategico ai sindacati. Un investimento da condurre in porto nell’arco di un triennio con cui portare la produzione di acciaio a regime complessivamente a 1,5 mln di tonnellate puntando sulla completa decarbonizzazioni degli impianti. Un obiettivo che il gruppo intende cominciare a costruire a stretto giro di posta attraverso un accordo di programma con le istituzioni, governo ed enti locali per arrivare ad alimentare i forni con idrogeno verde.

Il piano, che prevede anche il ritorno in produzione del lamierino magnetico importante per il settore automotive che Thyssen aveva delocalizzato in Germania, conferma peraltro la piena occupazione del sito, 2.700 lavoratori complessivamente a cui si sommano gli accordi dei giorni scorsi con cui Arvedi ha stabilizzato 120 dipendenti a tempo determinato e raggiunto un’ intesa su straordinari e manutenzioni per efficentare la produzione. Soddisfatti i sindacati.

“Dopo anni di incertezza e di insoddisfacente gestione di Thyssenkrupp, il piano industriale presentato oggi da Arvedi per il rilancio di Terni con 1 miliardo di euro di investimenti ha tutte le caratteristiche per avere successo. La Uilm vuole raccogliere la sfida del gruppo di Cremona per lo sviluppo industriale ed occupazionale di Ast a cui deve però seguire la crescita del benessere complessivo dei lavoratori”, dicono Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia, e Simone Lucchetti, segretario generale Uilm Terni a conclusione dell’incontro giudicando “imprescindibile” però, data la complessità degli investimenti “un fattivo e concreto impegno delle istituzioni locali e nazionali nella riduzione dei tempi degli iter amministrativi legati ad autorizzazioni delle opere necessarie, a partire dall’Accordo di Programma”.

Soddisfatta anche la Fim : il piano Arvedi “guarda al futuro” e non solo per gli intenti di rilancio ma anche “perché è un piano che parla già di idrogeno e acciaio verde”, dice il segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò. “Ora è importante che in questo percorso ognuno faccia la sua parte e soprattutto che le istituzioni e gli enti sia locali, che nazionali, rendano agevoli tutti quei percorsi normativi ed autorizzativi che devono accompagnare un piano di questa portata”, conclude.

Positivo anche il giudizio della Fiom: le prospettive di sviluppo si Arvedi “sono credibili”. Ora però serve un accordo di programma. “E’ indispensabile che il Governo e le istituzioni locali svolgano una funzione non solo di coordinamento ma anche di messa a disposizione di reali opportunità e risorse coerenti con gli obiettivi che si definiranno nell’accordo”, dicono le tute blu della Cgil che riconoscono come un “primo passo” i questa direzione sia già stato fatto con l’accordo propedeutico al piano industriale che ha portato alla stabilizzazione di 130 lavoratori interinali.

 

 

Foto: Stefano PRINCIPI ©

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