Ciò che emerge dagli ultimi dati sono notizie molto positive. Nel 2021 infatti, rispetto all’anno precedente, l’export mostra una crescita particolarmente sostenuta (+18,2%) e diffusa a livello territoriale. L’aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+46,4%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+19,2%) e il Nordest (+18,0%), più contenuto per il Centro (+15,3%) e soprattutto, per il Sud (+6,6%).
Particolarmente incoraggiante il dato sull’Umbria, che nel 2021 registra un forte aumento delle esportazioni, dimostrandosi la regione con l’aumento più consistente tra quelle del centro, e la sesta Regione in Italia con l’incremento maggiore.
In Umbria, tra gennaio e dicembre 2021, sono stati esportati all’estero beni e servizi per un valore pari a 4,6 miliardi di euro (a valori correnti), registrando un incremento nel 2021 rispetto all’anno precedente pari al +23,4%, superiore al dato italiano (+18,2%) e a quello di tutte le regioni del Centro: Toscana (+16,8%), Marche (+15,6%), Lazio (+11,5%).L’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, commentando la nota dell’Istat ha sottolineato che “i dati recenti sono una prima dimostrazione che le misure di supporto all’internazionalizzazione messe in campo dall’amministrazione regionale stanno portando i loro frutti. Per tutto il corso del 2021, abbiamo cercato di rendere i nostri strumenti flessibili, in modo da essere efficaci anche in situazioni altamente instabili, come quelle che stiamo vivendo”. L’assessore ha inoltre aggiunto che “il dato di oggi è un dato significativo, perché l’Umbria passa da fanalino di coda, ad essere la migliore regione del centro Italia. Nonostante questo sappiamo che la sfida dell’export è complessa e in quest’ottica il 2022 vedrà implementata una vera e propria manovra sull’internazionalizzazione”. L’assessore ha quindi sottolineato che nei prossimi mesi sarà operativo sia l’Osservatorio per l’internazionalizzazione che un importante progetto di formazione sull’export, rivolto alle PMI del territorio “di cui i dettagli verranno offerti a breve ma che vedrà un soggetto di eccellenza come Luiss Business School operare al fianco di Arpal per permettere alle imprese del territorio di fare effettivamente quel salto di qualità nelle loro strategia di export, che è impossibile senza una solida formazione”.