Il Consiglio comunale ha approvato, con 18 voti favorevoli e 9 astenuti, il Regolamento comunale per la disciplina del controllo analogo sulle società partecipate in house.
Il documento, che apporta alcune modifiche al precedente testo adottato nel 2018 e già modificato una prima volta nel 2019, disciplina le attività di vigilanza e controllo analogo esercitate dal comune di Terni sulle società riconosciute in house, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni normative nazionali e comunitarie e di regolamentare la tipologia e le modalità di circolazione delle informazioni tra l’amministrazione comunale e gli organi amministrativi di dette società.
L’attività di controllo dell’ente sulle società partecipate – ha spiegato l’assessore alle Partecipate Orlando Masselli – va infatti intesa non solo come mero onere ma soprattutto come un’opportunità di sviluppo aziendale e come garanzia del rispetto dei principi di legalità ed efficienza amministrativa. A questa azione di controllo va affiancata un’attività di vigilanza propriamente intesa, espressa in un monitoraggio continuo e costante nel tempo dell’andamento gestionale delle società partecipate e della loro capacità di perseguire e attuare, nei tempi prestabiliti, le linee di indirizzo e gli obiettivi strategici definiti dall’ente.
Le variazioni introdotte rispondono quindi a una duplice necessità: rispettare il principio di separazione dei poteri e delle funzioni di indirizzo e controllo da quelli gestionali da un lato, e rendere maggiormente incisivi i controlli, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione del Comitato per la governance e il controllo previsto dal regolamento stesso.
Nello specifico il documento approvato è stato aggiornato agli articoli 12 e 13 e prevede le seguenti variazioni relative al Comitato per la governance e il controllo:
– una modifica nella composizione, con l’eliminazione della presenza del Sindaco e dell’assessore con delega alle partecipate, allo scopo di garantire maggiormente il principio di separazione dei poteri;
– una modifica delle competenze, con l’introduzione del carattere obbligatorio e vincolante dei pareri che devono essere resi dai dirigenti competenti per materia, allo scopo di rendere maggiormente efficace e compulsiva l’attività di vigilanza e controllo.
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