La fontana di piazza Tacito sarà restituita alla città. A breve l’amministrazione comunale svelerà la data dell’inagurazione di un monumento simbolo. “Dalla picconata al lucchetto per entrare nel cantiere abbandonato – spiega il consigliere regionale Enrico Melasecche – dalla picconata al lucchetto per entrare nel cantiere abbandonato da anni siamo giunti alle prove finali. Tre anni fa c’erano i pioppi cresciuti dappertutto, i mosaici erano ormai distrutti, l’impiantistica fradicia, l’intero castello era completamente costipato di calcare per cui l’acqua non saliva più in alto, da lì la decisione di rifarlo completamente.
Sembrava impossibile far ripartire quel cantiere. Eppure riuscii a coagulare molti degli investimenti, primo fra tutti quello della Fondazione CARIT, di gran lunga il più impegnativo, che ringrazio calorosamente come ringrazio tutti gli altri che mi dettero fiducia e che ascoltarono il mio appello accorato.
Dall’AST che attivò i finlandesi della Tapojarvi, all’ASM che ha dato un contributo importantissimo, non solo in termini economici ma di progettualità ed impiantistici.
Dalla PAC 2000 Conad al SII, infine all’impresa Marcangeli. C’è voluto un anno circa in più del previsto ma le prescrizioni della Soprintendenza erano veramente proibitive ed avrebbero fiaccato chiunque.
Realizzare opere del genere già finanziate è cosa abbastanza normale ma iniziare senza fondi, senza progetto, senza gara per individuare anche l’impresa che avrebbe realizzato i mosaici non è stato semplice ma quando si crede in ciò che si fa nulla è impossibile.
Con soddisfazione posso dire che anche in molti altri casi mi sono trovato in trincea a combattere battaglie in cui erano in pochissimi a credere, dal PalaTerni a Piazza del Mercato, dal Parco di Cardeto al Teatro Verdi, tutte opere che ho avviato a soluzione e che nei prossimi mesi vedremo rifiorire.
Ma anche le 4 sfide che ho lanciato dalla Regione oggi vedono concretizzarsi notevoli passi avanti, parlo del nuovo Ospedale, della nuova sede dell’Asl (ex Cittá della Salute), dal nuovo Stadio Liberati alla clinica di Bandecchi.
Traguardare lontano fa oggi la grande differenza per un pubblico amministratore.
Ringrazio anche tutte le maestranze che hanno prestato la propria opera ma soprattutto la struttura tecnico amministrativa del Comune che mi ha seguito nelle fasi difficilissime di tutte queste ripartenze cittadine e che con impegno ha proseguito nel lavoro iniziato con il sottoscritto.
Ringrazio ovviamente anche la collega Salvati che ha concluso questo cantiere come sono certo porterà a definizione tutta una serie di altri casi estremamente complessi ma su cui oggi si sta procedendo con maggiore tranquillità.
Qualche piccolo dettaglio tecnico, estetico, culturale mi lascia perplesso, tuttavia lo affronteremo in seguito.
Questo fine anno deve essere di gioia per Terni e per l’Umbria.
La festa all’Ast di fine anno ma soprattutto la notizia della definizione del passaggio in mano italiane, quelle del gruppo Arvedi, mi riempie di gioia e di grandi speranze per l’anno che verrà”.
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