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Contro le misure economiche del governo, contro licenziamenti, privatizzazioni e delocalizzazioni “No Draghi Day”

“La repressione colpisce l’intera classe degli sfruttati che lottano per cambiare le proprie condizioni
materiali e contro il capitalismo. Per aumenti salariali e contro la precarietà; per la riduzione dell’orario di lavoro e la piena occupazione; per forti investimenti nella scuola, sanità, trasporti e previdenza pubblica; per
l’indicizzazione di salari e pensioni al costo della vita e per un fisco equo che aggredisca le
rendite e riduca le disuguaglianze sociali sabato 4 dicembre alle ore 16 manifestiamo in piazza Ridofi a Terni (davanti al Comune”.

Questa l’iniziativa delle sigle CONFEDERAZIONE COBAS UMBRIA – USB UMBRIA e C.S GERMINAL CIMARELLI- TERNI SOLIDALE- UNIONE DEGLI STUDENTI- CASA ROSSA
SPOLETO –FEDERAZIONE GIOVENTU’ COMUNISTA- NUCLEO INTERNAZIONALISTA D’ITALIA- PARTITO
COMUNISTA DEI LAVORATORI UMBRIA- PARTITO COMUNISTA-PARTITO DEI CARC UMBRIA- POTERE AL
POPOLO UMBRIA–RIFONDAZIONE COMUNISTA.

“Tra una conferenza stampa e l’altra Draghi ha avuto il coraggio di enfatizzare una crescita del PIL
al 6% mentre: i padroni e i gruppi finanziari continuano a chiudere, ridurre o delocalizzare fabbriche;
prosegue lo smantellamento della sanità, dell’istruzione e del trasporto pubblico; nulla è stato fatto per impedire le stragi nei luoghi di lavoro; sempre più grave è l’emergenza abitativa né ci sono soluzioni per impedire gli sfratti; si ripristina la legge Fornero con l’aumento dell’età pensionabile; aumentano le diseguaglianze sociali, povertà e lavoro precario; c’è un aumento del caro vita dovuto al rincaro delle bollette, al blocco di salari e pensioni;
si introducono misure volte a restringere la platea dei percettori di Reddito di cittadinanza;
Inoltre con il disegno di legge “concorrenza” il governo prepara una privatizzazione di tutto ciò che
resta ancora di pubblico, dai trasporti locali all’acqua, dall’energia al ciclo rifiuti e ad un rilancio in
grande stile della Sanità privata! E’ l’apertura definitiva alle leggi del mercato, senza curarsi dei
diritti sociali e la conferma della vuota retorica governativa in materia di salvaguardia dell’ambiente
e di lotta al cambiamento climatico, perché mettere i beni comuni nelle mani delle grandi società
private non potrà che favorire nuovi disastri ambientali.
La Legge di Bilancio del governo Draghi, stanziando ulteriori risorse per grandi imprese e
multinazionali, rappresenta un ulteriore attacco alle condizioni di vita e di lavoro dei settori più
deboli della società, senza incontrare alcuna vera opposizione politica, soddisfacendo tutte le
richieste di Confindustria e con il silenzio complice di Cgil, Cisl e Uil.
Per realizzare questo progetto il governo Draghi sta mettendo in atto misure repressive volte al
restringimento degli spazi di agibilità politica dei lavoratori e di tutti coloro che si mobilitano per
resistere a tali politiche.
Infatti con la scusa di garantire gli affari e la ripresa economica, il governo utilizza le misure
sanitarie a fini repressivi, limita i diritti politici e sociali attraverso l’impianto dei decreti sicurezza e
le direttive del ministero degli interni, che, comprimendo il diritto di manifestare contro l‘obbligo del
green pass, si configurano come dispositivi repressivi di tutte le lotte sociali, politiche e sindacali.
Così si determinano gli attacchi al movimento NOTAV, l’omicidio di Adil Belakhdim e i pestaggi di
decine di lavoratori della logistica aggrediti da squadracce al soldo dei padroni, le cariche della
polizia contro gli studenti che a Roma e in altre città stanno occupando le scuole,.
In Umbria contro i compagni del Circolaccio Anarchico di Spoleto sono stati disposti arresti e
perquisizioni frutto di una montatura giudiziaria il cui unico scopo è quello di isolare ogni forma di
opposizione agli effetti della crisi del capitalismo e fungere da deterrente per chi volesse fare
altrettanto”.

Foto: TerniLife ©

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