Le farmacie dell’Umbria sono pronte ad affrontare un nuovo ciclo di somministrazioni di vaccino anti-Covid 19, consentendo alla popolazione di avere a portata di mano un punto strategico sul territorio, considerato anche il rischio di code e sovraffollamento negli altri punti vaccinali regionali, per rafforzare le proprie difese immunitarie nel contesto di gestione della pandemia. Da domani 1 dicembre infatti anche per le terze dosi ‘booster’ (a cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale), oltre a prime e seconde dosi per over 18 (in ogni caso sempre esclusi i soggetti fragili), i presidi sanitari territoriali con la croce verde aderenti alla campagna, ben 71 (elenco consultabile all’indirizzo web umbria.federfarma.it alla sezione Servizi al Cittadino), accoglieranno gli utenti che hanno prenotato la somministrazione con vaccino Pfizer. E a ben vedere i numeri sono già importanti, considerato che dal 1 dicembre al 5 dicembre, in sole cinque giornate, sono già 977 i cittadini che hanno scelto la vaccinazione in farmacia, ed i numeri sono destinati ad aumentare considerevolmente nelle prossime settimane. “Siamo ben felici di confermare le farmacie come punti vaccinali a disposizione della popolazione – commenta il presidente di Federfarma Umbria Augusto Luciani -. Abbiamo sempre ribadito, infatti, che occorra fare rete per contrastare al meglio la pandemia”. “Già dallo scorso giugno le farmacie si sono calate, con il consueto spirito di servizio – aggiunge Silvia Pagliacci presidente di Federfarma Perugia -, nei rilevanti meccanismi della campagna vaccinale anti-Covid 19, vogliose come sempre di dare il proprio contributo in un’ottica di piena collaborazione con gli altri presìdi sanitari”. “Con le strategiche campagne effettuate tramite test sierologici, test antigenici, vaccinazioni ed inoltre con il supporto dato alla popolazione per la stampa gratuita dei green pass – sottolinea inoltre il segretario di Federfarma Umbria e Federfarma Terni Stefano Monicchi – i farmacisti hanno confermato la propria grande disponibilità ad essere parte integrante del sistema sanitario”.
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