Le Consigliere di Parità della Provincia di Terni, Maria Teresa Di Lernia e Ivana Bouché hanno diffuso un comunicato sul significato della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in programma il 25 novembre. “Come una liturgia che si ripete apparentemente immutabile – scrivono le consigliere – siamo alla viglia del 25 novembre. I dati sui femminicidi continuano ad essere raccapriccianti a cui si aggiungono gli omicidi dei bambini e delle bambine ad opera del padre violento o ex partner della donna uccisa.
La violenza contro le donne è trasversale a tutte le classi sociali e non conosce differenze di culture Come Consigliere di Parità della Provincia di Terni, siamo da anni impegnate nella lotta contro le discriminazioni di genere, contro le molestie sui posti di lavoro, per la parità salariale, per dare alle donne la stesse opportunità di carriera. Altresì promuoviamo eventi formativi sulla cultura di genere
La conciliazione tra vita familiare e lavorativa – sostengono Di Lernia e Bouché – non può essere solo appannaggio delle donne ed anche gli uomini dovrebbero rivendicare il loro diritto ad essere padri attraverso congedi parentali solidi e duraturi, rivendicare cioè il diritto a prendersi cura dei figli in maniera continuativa e stabile. Come è evidente non bastano le leggi ma occorre un cambio culturale che metta al centro il valore della differenza tra i generi e la loro complementarietà nella gestione della vita quotidiana e sul lavoro.
Al contrario – proseguono – finché sopravviverà solo un modello, quello maschile, di come si lavora, di come sostanzialmente si sta al mondo e che incrementa la subalternità femminile, la violenza contro le donne non cesserà. Non basta aver abolito da anni “il delitto d’onore”, nella testa di molti uomini evidentemente ancora trova spazio ed “autorizza” al passaggio all’atto omicida.
Alcuni dati: in Umbria è del 23,3 per cento femminile il partime involontario, le donne sono impiegate per il 62 per cento nei servizi e solo l’11 per cento nell’industria. Una donna su 5 smette di lavorare dopo il primo figlio (dati Istat) e l’Italia nel suo complesso è penultima in Europa per occupazione femminile ed ultima per occupazione femminile nella fascia di età 25- 34 anni
Saremo presenti – annunciano le Consigliere – in questi giorni a varie iniziative contro la violenza sulle donne. Il 23 a Narni, incontro organizzato dall’Unitre e dal Comune, il 24 insieme all’ispettorato del lavoro Terni Rieti, il 25 presso l’Università di Perugia e a Terni nella tavola rotonda organizzata dall’Arpa”.
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