L’Emporio della solidarietà di via Vollusiano a Terni è sempre più vicino e al servizio delle famiglie bisognose, disabili e disoccupati del territorio della diocesi di Terni-Narni-Amelia, che si trovano in situazione di disagio economico e di emarginazione sociale.
Un’opera segno della Caritas – associazione San Martino Impresa Sociale resa possibile anche grazie al contributo 72.000 euro elargito dalla Fondazione Carit per il 2020 per il progetto “4A Emporio della Solidarietà: Ascolto Assistenza Aiuti Alimentari”.
L’aumento dei beneficiari inseriti nell’Emporio della solidarietà ha registrato una crescita del 233% nel periodo gennaio – aprile 2020. In questi quattro mesi sono stati inseriti 370 nuclei familiari, incremento dovuto anche agli effetti socio-economici del Covid-19.
Il progetto “4A – Emporio della solidarietà Ascolto Assistenza Aiuti Alimentari” è volto alla crescita e al miglioramento dei servizi offerti dall’Emporio stesso anche a fronte del costante aumento delle richieste di aiuto nel reperimento di beni alimentari e di quelli per l’igiene.
In generale il progetto si propone di dare supporto alle famiglie che si rivolgono ai Centri di Ascolto delle Caritas parrocchiali e a quello della Caritas Diocesane, con i quali avviano un percorso di “presa in carico” al fine di migliorare la loro contingente situazione economica. L’Emporio della solidarietà è soggetto attivo della rete dei servizi che operano con la finalità di supportare persone in stato di bisogno alimentare e disagio sociale.
Il progetto si compone di tre parti: soddisfazione dello stato di bisogno, attraverso una tessera elettronica che permetterà all’utente di effettuare la spesa di generi di prima necessità (alimentare e non); presa in carico e stesura di un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, volto al superamento della condizione di povertà; messa a disposizione di un Hub digitale gratuito per accesso ai servizi.
E’ previsto il supporto di un’assistente sociale e di un operatore di mediazione al lavoro, nonchè la messa a disposizione di un Hub digitale predisposto ad erogare servizi on line, come ad esempio l’attivazione dello SPID, aprire una casella di posta elettronica certificata. Dal lockdown del marzo 2020, l’esigenza di accedere alle tecnologie è diventata sempre più necessaria e con l’Hub digitale si vuole erogare un supporto a quella fascia di popolazione che non ha la possibilità, per mancanza di competenze o di strumentazione tecnica, di accedere in autonomia a questo servizio.