“L’incendio sviluppatosi all’interno dell’impianto di selezione e trasferenza dei rifiuti di ASM, il secondo in poco più di un anno, è solo l’ultimo di una serie di eventi che, coscientemente o occidentalmente, potrebbero mettere la parola fine alle residue possibilità di un’autonomia decisionale e scevra d’interessi di parte, nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Questo quanto si legge in una nota di Comitato No Inceneritori.
“Sappiamo già a chi sarà attribuita la momentanea responsabilità del prodotto indifferenziato,non solo per la palese impossibilità di ASM,ma anche per il sequestro penale dell’impianto; uno stop obbligato a cui seguiranno i conti per capire quanto costerà rimettere in funzione lo stesso.
E’ probabile però che resti cenere,non solo per la sua chiara obsolescenza,ma anche perchè una così ghiotta occasione non può passare inosservata a chi,tassello dopo tassello,sta da tempo mettendo le mani su quel poco che resta a disposizione nella gestione della monnezza ternana;dopo esserci già pienamente riuscito nel settore idrico.
E se dunque un lontano ricordo sembra essere diventato il progetto presentato a suo tempo da ASM per un nuovo impianto di selezione dei rifiuti,fermato al palo non solo da un ricorso al TAR quanto dal vuoto rappresentato da un ente come l’AURI, la guida al potere degli interessi privati ben si concilia con le politiche del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti a marchio CSS.
Adesso,più che cronache di un giorno diverso dagli altri,servirebbero risposte:
Quale futuro per ASM e quali scelte per la chiusura del ciclo dei rifiuti?