Riprende slancio in Umbria e in tutta Italia la vitalità dell’imprenditoria immigrata. Tra gennaio e giugno il bilancio tra le nuove imprese aperte da stranieri e quelle che hanno chiuso i battenti ha fatto registrare in Italia un saldo positivo di 16.197 unità, nettamente più elevato del corrispondente periodo del 2020 – fortemente influenzato dal lockdown – ma anche del primo semestre del 2019, quando l’incremento netto delle imprese di stranieri fu di 10.205 unità. E’ quanto risulta dalla fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio al 30 giugno 2021.
Positivo anche l’andamento registrato a livello regionale Umbria. Nel primo semestre 2021 con un saldo positivo tra nuove imprese e le imprese cessate di 219 unità, l’imprenditoria straniera avanza non solo rispetto al primo semestre 2020 – anno dei lockdown -, ma torna sopra i livelli pre-covid del 2019, quando il saldo fu positivo ma di 182 imprese.
Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni: “Nel complesso – con una quota ormai stabilmente attestata intorno al 10% del totale delle imprese registrate – il fenomeno dell’imprenditoria straniera rappresenta una parte strutturalmente significativa del tessuto imprenditoriale umbro. La situazione delle imprese straniere nella nostra regione si attesta attorno alla media nazionale, con 9.264 unità complessive ed un saldo attivo nel I semestre 2021, di 219 imprese rispetto alla fine del 2020. In sostanza – ha sottolineato il presidente Mencaroni – in Italia (10,5%) come in Umbria (9,8%) una impresa su dieci è straniera.”
A livello provinciale Terni con il suo 2,98% registra una crescita nel saldo di imprese straniere leggermente sopra la media nazionale (2,57%). Di poco più lenta la crescita (2,25%) in provincia di Perugia.
Tre imprese di stranieri su quattro operano nella forma più semplice di impresa individuale. Non si registrano cambiamenti significativi nella composizione settoriale. Secondo gli ultimi dati disponibili al I semestre 2021, gli imprenditori stranieri scelgono innanzitutto il Commercio (2.859 le aziende registrate) e le Costruzioni (2.376). Segue il comparto dei Servizi di Alloggio e Ristorazione ma a notevole distanza. Sono registrate in questa attività 722 aziende in tutta la regione.
L’impresa straniera offre lavoro a 15.302 addetti, di cui 3.678 nel Commercio, 3.285 nelle Costruzioni, 2.134 nell’Industria, 2.053 nei Servizi di alloggio e ristorazione, 1.114 nell’Agricoltura.
Tra gli imprenditori nati all’estero operanti in Umbria, la comunità più numerosa è quella romena con 1.706, seguono gli albanesi con 1.384 e i marocchini con 1.260 aziende individuali. Il quarto Paese di provenienza per numero d’imprenditori è la Svizzera con 865 aziende e la Cina con 703. L’analisi condotta attraverso il Registro delle Imprese fa emergere cluster settoriali legati ai paesi d’origine: i romeni e gli albanesi operano per lo più nelle costruzioni, mentre i marocchini si concentrano nel commercio al dettaglio.
La provincia col maggior incremento di imprese straniere è Rieti con +8,09%. La più bassa Palermo con appena lo 0,33%.
Prato si conferma al primo posto quanto a percentuale di imprese straniere sul totale con il suo 30,6%, quando solo in altre quattro (Trieste, Milano, Reggio Emilia, Firenze) la percentuale supera il 15%.
Terni con il 2,98% di crescita è al 33° posto e Perugia con il 2,25% al 61°.
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