Riceviamo e pubblichiamo la lettera di USB P.I. del Comune di Terni, relativo in particolare ai Servizi Educativi Comunali.
“I servizi erogati alla città dal Comune di Terni sono a rischio, in quantità e qualità, nonostante gli enormi
sforzi messi in campo dai lavoratori e dalle lavoratrici. La crisi dei servizi, nel sociale, nell’educazione e
istruzione, nella sicurezza, è figlia di atteggiamenti arroganti nei confronti di cittadini e dipendenti da parte
di un’amministrazione fermamente decisa a reperire risorse, a danno dei più deboli e stravolgendo anche
ciò che ha sempre funzionato nel migliore dei modi: sembrerebbe proprio questa la “missione” affidata ai
dirigenti, mentre l’amministrazione, senz’altro la peggiore di sempre, ha adottato la strategia di ignorare le
parti sociali, sottraendosi al confronto con le organizzazioni sindacali sulle questioni ad essa non gradite,
andando, al contempo, a colpire i lavoratori, le lavoratrici e i servizi erogati e, com’è logico, con essi anche i
cittadini.
Sulle lavoratrici ed i lavoratori dei servizi sociali incombe un’atmosfera plumbea, all’interno del Corpo di
Polizia municipale si fomentano ad arte importanti frizioni, il personale dei Servizi educativi viene
mortificato con il taglio delle retribuzioni ed il contemporaneo spostamento di risorse ai servizi privati: un
attacco senza precedenti contro quei servizi pubblici di Sicurezza, Istruzione, Sostegno ai più deboli, Salute,
che rendono le persone libere.
Appare evidente la volontà di cancellare tutto quanto di buono e funzionale alle esigenze della città è stato
fatto in passato, perseguendo quel cambiamento tanto sbandierato che, nei fatti, è un peggioramento.
Non si comprende in altro modo, per esempio, la volontà di cancellazione degli accordi relativi al calendario
scolastico ed al funzionamento dei S.E.C. , se non come strategia “di distrazione” dal vero obiettivo, che è
quello di elargire cospicue somme ai servizi educativi privati, sottraendole ai servizi comunali, con una
convenzione che avrebbe motivo di esistere solo con una situazione ed un andamento delle iscrizioni
esattamente opposti a quelli degli ultimi anni.
A conferma del fatto che di peggioramento si tratta, sono sufficienti i fatti: i termini per le iscrizioni sono
stati fatti slittare di un mese, non sono stati forniti mezzi tecnici, strumentali e informatici adeguati (le
domande online sono ancora un miraggio, le graduatorie vengono fatte digitando uno ad uno i dati, desunti
da domande cartacee compilate a mano, con un programma obsoleto che è possibile utilizzare su un solo pc
degli uffici della direzione), con conseguente allungamento dei tempi nella redazione delle graduatorie di
ammissione, con l’obiettivo quindi di costringere le famiglie, che non ricevono una tempestiva
comunicazione di ammissione, ad organizzarsi diversamente e rivolgersi ai servizi privati.
Contemporaneamente ci si occupa di sovvenzionare i privati con soldi pubblici, invece di sostenere e
potenziare i servizi comunali, con la reintegrazione e l’ incremento del personale, aumentando così i posti
disponibili, con la reinternalizzazione dei servizi ausiliari e del servizio mensa, migliorando in tal modo i
servizi e anche le condizioni lavorative di chi li eroga.
Quegli accordi, che ora si vorrebbero cancellare, hanno dato un impulso fondamentale al raggiungimento e
consolidamento del cosiddetto obiettivo Lisbona, contribuendo a portare stabilmente Terni e l’Umbria ai
primi posti nelle classifiche nazionali di valutazione della quantità e qualità dei servizi educativi. Ora,
“colpevoli” di essere stati sottoscritti da troppi anni (in un Paese come il nostro, in cui sono ancora in vigore
migliaia di regi decreti e risultano ancora efficaci norme del 1940, come l’accordo economico per la
coltivazione e la compravendita del pomodoro!).
Quegli accordi ora l’amministrazione vorrebbe sostituirli con qualcosa di raffazzonato ed approssimativo,
che non migliora né in quantità né in qualità i Servizi Educativi, che non amplia l’offerta educativa e
didattica e in cui la formazione del personale, che è uno degli indicatori fondamentali della qualità di questi
servizi, subisce una significativa riduzione, ma che ha esclusivamente l’obiettivo di vessare il personale,
peggiorandone le condizioni lavorative, mortificandone la professionalità e incidendo negativamente sulla
la qualità della vita personale e familiare.
Lo abbiamo detto con estrema chiarezza, in RSU, che infatti ha votato una risoluzione che boccia
inesorabilmente quanto proposto dall’amministrazione, e lo hanno ribadito le lavoratrici in assemblea,
dando mandato di respingere la proposta: i Servizi Educativi Comunali erogano un servizio di eccellenza e
non si stravolge qualcosa che funziona!”.
USB P.I. – Comune di Terni