“Il professor Fabrizio Stracci, docente all’Università di Perugia, è il nuovo presidente dell’Associazione italiana registri tumori. Al professor Stracci vanno i complimenti e il più sentito in bocca al lupo per questo prestigioso e delicato incarico”.
Queste le parole dei consiglieri comunali Thomas Fe Luca (M5s) e Tommaso Bori (Pd).
Un’eccellenza umbra che viene riconosciuta a livello nazionale dal consiglio direttivo della società che rappresenterà per il triennio 2021-2024 le competenze tecniche e scientifiche, riconosciute a livello nazionale ed internazionale, all’interno dei 50 registri tumori di popolazione e dei sette specializzati italiani. Spiace constatare, purtroppo, che la giunta regionale al di là delle promesse e della solita propaganda della destra negazionista, non abbia ancora riattivato il Registro Tumori. Strumento essenziale di studio, ricerca e prevenzione, soprattutto nelle aree più esposte al rischio di inquinamento dove le incidenze di malattie gravi sono percentualmente più alte nella popolazione. Dopo mesi di immobilismo la giunta regionale ha approvato soltanto lo scorso maggio l’accordo che contiene il nuovo modello organizzativo del Registro Tumori. Che sarà gestito da Umbria Salute sulla base di una convenzione sottoscritta dalla Regione e dalla società in house che sta portando avanti – su input di Palazzo Donini – il percorso di fusione con Umbria digitale. Una scelta nefasta dopo che è scaduto l’accordo di convenzione con l’Università di Perugia, il cui ruolo viene sminuito e ridotto alla stipula di eventuali accordi di collaborazione “qualora gli stessi risultino necessari o utili per una migliore gestione del Registro, delle relative informazioni, valutazioni e connessi flussi di dati”. Dopo un anno e mezzo di inutili sollecitazioni, la Regione ha assegnato il nuovo modello organizzativo del Registro Tumori a Umbria Salute anzichè all’Università di Perugia, una scelta strategicamente sbagliata, dopo il lavoro impostato proprio dal professor Stracci e dal gruppo in capo all’ateneo. Il professor Stracci sarà a capo del nuovo corso dell’Associazione italiana registri tumori che deve affrontare la sfida della istituzione del Registro Tumori nazionale e della Rete nazionale dei registri tumori. L’Umbria ancora aspetta la riattivazione di questo strumento, tra scelte sbagliate e il negazionismo di chi governa.
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