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Bilancio: vicepresidente Bori, “i tagli da parte del Governo rischiano di impattare sulla vita delle persone e delle imprese, non arretreremo di un passo sulla garanzia del benessere della comunità”

“La decisione del Governo di tagliare 40 milioni alla Regione Umbria per i prossimi 3 anni porterà ad un ammanco di risorse penalizzante per  la messa a terra di politiche concrete che impattano sulla vita delle persone e delle imprese: dal lavoro agli investimenti, dalla sanità al sociale, dal trasporto pubblico alle infrastrutture, dall’agricoltura alle energie rinnovabili, passando anche per le difficoltà che potrebbero esserci per la realizzazione dei programmi comunitari che prevedono il co-finanziamento dei fondi europei”: così il vicepresidente della Regione Umbria con delega al Bilancio, Tommaso Bori,  esprime piena condivisione della preoccupazione per i tagli finanziari  espressa dai capigruppo della maggioranza in Assemblea legislativa.

“Questi tagli per 40 milioni sulla carne viva dei cittadini, – evidenzia Bori – lavoratori e imprenditori, si sommano a oltre 20 milioni di tagli che incideranno sui servizi e sugli investimenti dei Comuni e delle Province. Faremo di tutto per non arretrare di un passo sulla garanzia del benessere della nostra comunità”

“Obiettivo primario della Regione – ha aggiunto – è quello di favorire lo sviluppo economico, con un occhio attento al welfare, in modo da ridurre sempre di più le disparità sociali attraverso interventi per le comunità e le fasce più fragili”.

“Consci del fatto che ad essere penalizzati dal taglio alle risorse da parte del Governo potrebbero essere i servizi alla persona, a partire da quelli sanitari e socioassistenziali, fino ai trasporti e il diritto allo studio, – conclude il vicepresidente –  porteremo sui Tavoli istituzionali locali e nazionali e in tutte le sedi opportune le nostre rivendicazioni affinché sia ben chiaro che  in un periodo storico caratterizzato dal caro energia che ha determinato un aumento dei  costi e con una forte  crescita dei bisogni delle famiglie e delle imprese, diminuire le risorse per le Regioni e per i Comuni significa penalizzare i cittadini e le fasce vulnerabili della comunità”.

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