“Nonostante le numerose richieste di ulteriore proroga ricevute da parte della CNA e di altre sigle datoriali, il Governo ha deciso di confermare al 31 marzo prossimo la scadenza dell’obbligo di sottoscrizione di polizze catastrofali da parte delle imprese. Ma tenuto conto che il regolamento attuativo, peraltro molto approssimativo, è stato pubblicato solo i giorni scorsi e che solo pochi gruppi assicurativi sono riusciti ad organizzarsi al riguardo, per le oltre 77mila imprese sarà impossibile riuscire a sottoscrivere in tempo le polizze per coprirsi dai rischi derivanti da terremoti, alluvioni e frane. Una vera e propria beffa, l’ennesima”.
Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria, mette in guardia dai rischi in agguato dopo che gli appelli al Governo lanciati da mesi dal mondo imprenditoriale sono caduti nel vuoto.
“È dallo scorso anno che abbiamo messo in guardia l’esecutivo su alcune criticità legate all’introduzione di questo nuovo obbligo per le imprese – ha dichiarato Giannangeli -. Invece non solo il regolamento attuativo è stato pubblicato con estremo ritardo, ma al suo interno manca completamente la disciplina dei rapporti tra imprese e compagnie assicurative. Inoltre non è ancora pronto il portale dell’IVAS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) per consentire alle imprese di confrontare le offerte sulle polizze, ed è assai probabile che non sarà disponibile entro la scadenza dell’obbligo di sottoscrizione. Come faranno le imprese, soprattutto quelle più piccole e meno strutturate, a fare una scelta consapevole su quale sia la polizza migliore da sottoscrivere”?
Ma i problemi non finiscono qui.
“C’è anche un altro scoglio – prosegue il direttore regionale della CNA -: in mezzo a tutte le incertezze e ai ritardi che hanno caratterizzato questa vicenda, sono pochissimi i gruppi assicurativi che sono riusciti a mettere a punto delle polizze ad hoc. Questo significa che sarà materialmente impossibile che i loro sportelli assicurativi riescano ad evadere le richieste delle circa 77mila imprese umbre coinvolte dall’obbligo, anche perché per ognuna di esse servirà un vestito su misura che tenga conto del territorio in cui è situata, della distanza da colline, monti, torrenti, fiumi etc…, delle caratteristiche degli immobili da assicurare e altro ancora. Allora ci chiediamo: cosa succederebbe se il 1° aprile, il giorno dopo la scadenza dell’obbligo, una o più imprese venissero malauguratamente colpite da un evento estremo senza essere riuscite a sottoscrivere una polizza? Ricordiamo, infatti, che la norma prevede che le imprese sprovviste di polizza saranno escluse dalla possibilità di ottenere aiuti pubblici nel caso siano colpite da eventi estremi. Francamente ci sembra una lacuna estremamente grave. Per questo, dopo aver contestato la misura decisa dal Governo, che oltretutto rappresenta un caso unico in Europa, continueremo a batterci perché venga almeno prorogata fino a quando il quadro non sarà più chiaro, così che le imprese possano fare scelte informate”.