Bruxelles, 5 febbraio 2025 – La FIOM-CGIL di Terni ha preso parte oggi alla grande manifestazione organizzata da Industriall, la Federazione Europea dei sindacati dell’industria, per denunciare la mancanza di politiche industriali efficaci da parte dell’Unione Europea. L’evento, svoltosi sotto gli uffici della Commissione Europea, ha posto l’accento sulla necessità di misure concrete per proteggere il settore industriale e i lavoratori.
La manifestazione ha promosso cinque punti chiave di azione immediata:
- Tutela dei lavoratori, attraverso una moratoria sui licenziamenti e l’attivazione di programmi come Sure 2.0 per mitigare i rischi di disoccupazione;
- Stop all’austerità, con incentivi agli investimenti sociali e alla transizione ecologica;
- Appalti e investimenti pubblici per rilanciare l’attività produttiva;
- Colmare il gap di investimenti per sostenere l’industria;
- Rafforzare la resilienza dell’industria europea contro la concorrenza sleale e gli accordi commerciali svantaggiosi.
Industriall ha inoltre chiesto maggiori investimenti nella formazione, piani industriali legati alle condizionalità sociali, diritto all’energia a prezzi sostenibili e più democrazia nei luoghi di lavoro.
La delegazione di Terni e la crisi di Acciai Speciali
Tra i rappresentanti FIOM presenti a Bruxelles vi era una nutrita delegazione della FIOM-CGIL di Terni, composta dal Segretario Generale Alessandro Rampiconi e dai delegati di Acciai Speciali Terni, Massimiliano Catini e Corrado Isidori. La città di Terni, con il progressivo processo di deindustrializzazione, rappresenta un caso emblematico della crisi industriale italiana ed europea.
“Gli investimenti promessi per Acciai Speciali Terni sono stati ridimensionati, e il governo non ha ancora fornito soluzioni concrete per i costi energetici elevati che gravano sull’azienda,” ha dichiarato Rampiconi. “La situazione sta mettendo a rischio l’area a caldo, un problema che denunciamo da anni nella più totale indifferenza.”
Un ulteriore problema segnalato dai sindacalisti è l’importazione delle bramme dall’Indonesia, simbolo della concorrenza sleale e degli accordi commerciali sfavorevoli che mettono a rischio la siderurgia europea. “È urgente mettere in atto le misure necessarie per salvaguardare l’industria locale, senza le quali sarà inevitabile una mobilitazione su larga scala,” hanno ribadito i delegati.
Incontri istituzionali e sviluppi futuri
A Bruxelles, la delegazione ternana ha incontrato l’On. Camilla Laureti, europarlamentare umbra, che ha manifestato interesse per le loro richieste e ha espresso vicinanza alle rivendicazioni dei lavoratori. Nei prossimi giorni, la FIOM-CGIL di Terni porterà le proprie istanze anche alla Presidente della Regione Umbria, in un incontro fissato per il 7 febbraio 2025. Inoltre, non è escluso un coinvolgimento dei parlamentari nazionali ed europei eletti nel Centro Italia per affrontare la crisi della siderurgia, con un focus particolare sugli acciai speciali inossidabili.
L’attenzione ora è rivolta all’accordo di programma per Acciai Speciali Terni, il cui contenuto resta ancora incerto. “Vogliamo conoscere le responsabilità e capire chi si assumerà l’onere di dare un futuro ai lavoratori del settore,” hanno concluso Rampiconi, Catini e Isidori.
Nel frattempo, la lotta sindacale continua, con l’obiettivo di scongiurare il declino di un settore strategico per il territorio ternano e per l’industria italiana ed europea.