Si intitola “Aria sottile. Storie dal Karakoram ai piedi del K2. Immagini e culture d’alta quota” l’iniziativa in programma sabato prossimo, 14 dicembre alle 16,30 in biblioteca comunale Montecchio. Si tratta di una giornata internazionale dedicata a conoscere una delle piccole comunità locali che abitano un’affascinante regione dell’Eurasia, la catena del Karakoram nell’estremo Nord del Pakistan.
Di seguito il comunicato degli organizzatori: “Le tematiche oggetto della serata, raccontate attraverso la proiezione di video originali, ricadono nell’ambito degli usi, costumi, tradizioni e produzioni agroalimentari tipiche delle comunità rurali montane delle “Alte Valli degli Hunza” (Pakistan). L’attuale crisi climatica che stiamo vivendo, ci impone oggi di conoscere tradizioni usi e costumi, di comunità anche molto lontane (apparentemente!) da noi, se vogliamo seguire sia le diverse azioni proposte dall’Agenda 2030, sia i propositi della Convenzione di FARO, ratificata proprio in questi ultimi anni anche dal nostro Paese. L’iniziativa nasce come proposta culturale del Cams dell’Università degli Studi di Perugia nell’ambito delle attività di Terza missione dell’Ateneo di Perugia, che vedono orti e musei dell’Università in prima fila sul territorio tra le comunità per favorire le relazioni sociali, attraverso la cultura “prodotta” dal nostro Ateneo, in collaborazione con l’Associazione “Acqua” e il Comune di Montecchio.
Il legame tra noi e quelle regioni, apparentemente così lontane e remote, è dovuto anche alla Storia dell’Alpinismo, poiché sono stati proprio i nostri connazionali a raggiungere per primi la maestosa vetta del K2 (8.611 metri), la seconda montagna più alta del pianeta, il 31 luglio 1954. Inoltre, il ruolo dei musei scientifici è oggi molto cambiato e le collezioni che questi conservano sono diventate un tramite “unico” e “diverso” per aprire nuove strade verso il contatto e la conoscenza di terre, ambienti, piante e animali, storie, popoli e culture, persone e comunità altre. I musei, e in particolare le collezioni storiche dell’Università degli Studi di Perugia, possono aiutarci nel mediare il dialogo con le comunità “altre”, poiché conservano, come ad esempio in questo caso, diversi campioni provenienti dalle regioni montuose che coronano il subcontinente indiano come il magnifico Monal o Lofoforo splendente (Lophophorus impejanus (Latham, 1790)). Una specie di fagiano “simbolo carismatico” di queste regioni montuose, che vede proprio nelle montagne del Karakoram una delle sue più sicure roccaforti di sopravvivenza.
Nasce da questi presupposti il nostro interesse verso l’intera regione delle Alte Valli dell’Hunza Nagar, nel cuore montuoso del Gilgit-Baltistan. Regione che sta vivendo importanti trasformazioni grazie alla concretizzazione di un modello di responsabilizzazione comunitaria che non può lasciarci indifferenti di fronte a una crisi climatica globale mondiale, poiché impostata in un’ottica di sviluppo ecosostenibile che passa attraverso il recupero di antichi “saperi”. Infatti, una delle possibili strade da percorrere per far fronte all’attuale crisi climatica, potrebbe essere proprio il coniugare le antiche tradizioni con le moderne tecnologie”.
Il programma – Saluti delle autorità e presentazione dell’iniziativa. Federico Gori – Sindaco di Montecchio; Angelo Barili – Naturalista, Cams Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia; Stefano Spiganti – Archeologo, Associazione Acqua; Intervento del Dott. Salamat Ali, fisico delle particelle, agricoltore biologico e documentarista pakistano di Hunza-Nagar (Pakistan), che interverrà riguardo alle attività in corso e in progetto per la tutela e la valorizzazione della cultura e dell’identità delle piccole comunità del Gilgit-Baltistan, proiettando anche dei filmati, prodotti dal relatore stesso, su usi, costumi, tradizioni produzioni agroalimentari tipiche delle comunità rurali montane delle “Alte Valli degli Hunza” (Pakistan); Visita guidata al borgo di Montecchio.