Nei giorni scorsi il coordinamento Orvietano della CGIL, riunitosi per fare il punto della situazione teeritoriale, oltre a rimettere al centro le criticità sul ersante socio-saniotario-assistenziale, che non vedono politiche e scelte capaci di rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, ha anche rimarcato i problemi presenti sul versante economico, sociale e lavorativo.
La CGIL ha elaborato nei mesi scorsi una proposta sul “Modello di Sviluppo” per il comprensorio Orvietano partendo dal riconoscimento già avvenuto come Area Interna e rilanciando una proposta capace di intercettare le nuove risorse pubbliche per uno sviluppo sostenibile del comprensorio.
La proposta, ancora attuale, si concentrava su priorità precise riguardanti la dimensione dei servizi di cittadinanza, l’innovazione e lo sviluppo, un nuovo protagonismo istituzionale. Proposta che nei tre filoni ha sviluppato anche approfondimenti pertineti frutto di una elaborazione che ha tenuto conto delle potenzialità che il comprensorio Orvietano ha e puo esprimere.
Il coordinamento valuta negativamente la scarsa atttenzione che il comune capofila di Orvieto ha mostrato sulla proposta e ritiene sbagliato il fatto che non si avvii un confronto istituzionale capace di coinvolgere gli attori protagonisti del territorio per cogliere le sfide che abbiamo all’orizzonte.
I dati demografici, di invecchiamento, di arretramento delle condizioni di vita e di lavoro, le nuove povertà e le tante solitudini rappresentano criticità evidenti che meritano di essere affrontate con nuove e diverse politiche pubbliche capaci di invertire questo andamento.