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Istruzione: assessore Agabiti fa il punto sulle azioni per il diritto allo studio, presentato report regionale sui giovani

Il resoconto delle azioni programmate e attuate dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Umbria a sostegno del diritto allo studio, intrecciato alla fotografia sui giovani umbri da 0 a 34 anni: si può riassumere così l’obiettivo dell’incontro dell’assessore Paola Agabiti con la stampa, che si è tenuto nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini a Perugia. Agabiti insieme all’amministratore unico di Adisu, Fabio Santini, e alla presenza del delegato dell’Università per Stranieri di Perugia, professor Francesco Asdrubali, ha reso noti i dati sull’erogazione delle borse di studio a seguito delle richieste pervenute per l’anno accademico 2024-2025 e aggiornato le informazioni sugli alloggi universitari.

Successivamente è stato illustrato il Report di approfondimento sui giovani in Umbria realizzato dal Servizio Trasparenza, anticorruzione, Privacy e Ufficio regionale di statistica.

Lo studio è a cura della responsabile del Servizio, Mirella Castrichini e della funzionaria Meri Ripalvella, presenti all’iniziativa.

“Voglio partire da due dati che dimostrano l’efficacia delle misure che sono state messe in campo in questi 5 anni – ha detto l’assessore Agabiti – Il primo è l’abbandono scolastico per cui l’Umbria vanta un primato a livello nazionale, secondo i dati della Cgia di Mestre infatti, la nostra è la regione con la percentuale più bassa di abbandono scolastico, a fronte di oltre il 10% della media nazionale, il tasso di abbandono in Umbria oggi è del 5.6%. Il secondo dato da sottolineare è quello relativo ai NEET (giovani tra i 15 e i 34 anni che non lavorano e non studiano). Anche in questo caso, a fronte della media italiana del 18%, in Umbria oggi la percentuale è del 12.3%. Nel 2019 in Umbria era del 16.4%, con una diminuzione in 5 anni, di oltre il 4%”.

“Sin dall’inizio del mio mandato – ha proseguito –  ho dedicato particolare attenzione all’istruzione e alla formazione, questo anche con la consapevolezza che l’insieme delle azioni che possono essere attuate nel settore costituisce un fondamentale presupposto per contrastare il declino demografico nella nostra regione. A tal fine è stata posta in essere una strategia di ampio respiro, incentrata su tutte le fasi dell’istruzione a partire dallo 0-6 fino alla formazione ITS e Ifts e università. Abbiamo sempre creduto che investire sullo studio e sulle conoscenze professionali sia fondamentale per formare cittadini liberi e aperti al cambiamento, nonché professionisti competenti nel mondo del lavoro per favorire le dinamiche di crescita e di sviluppo e coprire quei gap che diversamente impedirebbero di cogliere quelle occasioni legate all’innovazione”.

Per garantire il diritto allo studio la Regione Umbria alle famiglie ha assegnato oltre 55 milioni di cui:

Zerosei: Fondo (Ministeri istruzione e merito) MIM 19 mln, Fondo regionale 3,4 mln, FSE 2,3 mln + FSC 1,2 miln

Borse scolastiche: FSE+FSC 27,5 mln per oltre 98.000 studenti

Borse MIM: 1,6 mln per oltre 14.700 studenti

Piani annuali diritto allo studio ex L.r. 28/2002: 2 mln

Contributi MIM libri di testo: 5,1 mln per oltre 34.000 studenti

ITS: FSE 8,2 mln + FSC 1,3 mln + Fondo MIM 3 mln

Centri estivi: 10,5 mln FSE+FSC per oltre 46.000 minori

Centri estivi sostegno per famiglie con figli con disabilità: 210.000 FSE per oltre 100 minori con disabilità

Andando sul versante universitarioquest’anno saranno elargite circa 25 milioni di euro – ha detto Agabiti –  mentre per quanto riguarda i posti letto abbiamo fatto un lavoro importante con un incremento significativo. Lo scorso anno erano disponibili 700 posti letto, mentre a metà ottobre arriveremo all’incirca a 1400 e sono già in programma altri due interventi a Fontivegge e San Francesco al Prato per ulteriori 140 posti. Non ci fermiamo ed è un nostro impegno garantire il diritto allo studio universitario”.

L’amministratore di Adisu, Fabio Santini, ha sottolineato come “ancora una volta, l’Agenzia dell’Umbria si conferma essere uno dei pochi enti regionali per il diritto allo studio universitario d’Italia in grado di soddisfare le esigenze di tutti i borsisti idonei all’assegnazione di un posto letto presso le sue strutture”.

Per l’anno accademico 2024-25 sono 7.185 gli studenti idonei alla borsa di studio di cui 1.598 idonee di borsa di studio con posto letto.

Il professor Santini, ha quindi aggiunto che “nei suoi primi sei mesi di mandato le parole d’ordine utilizzate sono state ‘apertura e ascolto’. Uno degli aspetti più interessanti riguarda lo sviluppo di una “funzione di valore” utile a monetizzare figurativamente l’impatto sociale prodotto dalle diverse iniziative ed i cui criteri sono stati selezionati con l’aiuto di focus group di studenti. Lo scopo è quello di disporre di uno strumento in grado di comparare il “Social return on Investment di scelte alternative” così da coadiuvare i dirigenti nell’attività di gestione. L’analisi fino qui svolta consentirà anche, a partire da giugno 2025, di avviare una rendicontazione sociale efficace e trasparente sull’attività dell’Agenzia.

L’incontro si è concluso con la presentazione del report I giovani in Umbria (in allegato).

“Lo studio – ha reso noto la dirigente Mirella Castrichini –   fornisce una lettura integrata ed un’analisi delle informazioni disponibili per un importante segmento di popolazione che è quello dei giovani umbri di età compresa tra 0 e 34 anni che, al 1° gennaio 2024, tra 0 e 34 anni sono oltre 260mila (261.527 unità) e rappresentano il 30,6% della popolazione. Una fascia di popolazione quella dei giovani, centrale nei processi di ricambio e di innovazione. Un particolare rilevante è che lo studio parte da una lettura delle diversità territoriali della nostra regione, caratterizzandosi come uno strumento di supporto per attuare ‘politiche su misura, perché Norcia è diversa da Orvieto, Perugia è diversa da Terni, e così via”.

L’ampia raccolta di dati, oltre a quantificare numericamente i giovani umbri (nel passato, nel presente e nel futuro), consente di individuarne le principali caratteristiche socio-demografiche offrendo informazioni oggettive su cui basare le decisioni.  Conoscere i dati infatti, è fondamentale per prendere decisioni informate e per individuare tendenze e modelli o cambiamenti nel tempo”.

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