“La risposta alla mia interrogazione sulla crisi del polo siderurgico di Terni che, a causa dei costi insostenibili dell’energia ha deciso di spegnere temporaneamente uno dei due forni, ha palesato ancora una volta l’incapacità del governo Meloni di trovare soluzioni concrete per far fronte alle difficoltà delle imprese energivore del Paese. Si tratta di tutte quelle aziende, in molti casi vere e proprie eccellenze italiane nel mondo, che per la loro produzione utilizzano consumi elevati di energia elettrica. Pensare che queste aziende possano restare sul mercato insieme ai loro copetitor collocati in altri Paesi pagando l’energia fino a quattro volte di più, è pura utopia. Eppure il governo finora non ha ritenuto che questa fosse una questione prioritaria, nonostante ci siano in ballo migliaia di posti di lavoro e dei veri e propri asset strategici nazionali. Il centrodestra continua a parlare del nucleare come panacea di tutti i mali ignorandone gli effetti negativi, i costi e l’impatto devastante sui territori. Nel catastrofico mondo del governo Meloni, tra una decina di anni forse ci saranno le centrali nucleari tanto volute dalle destre, ma di sicuro non ci saranno più le imprese energivore italiane”. Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.