“Moderata soddisfazione” per l’andamento del turismo umbro nei primi nove mesi dell’anno, frutto di una partenza sprint nella prima parte del 2024, decisamente sopra i livelli record del 2023, per poi assistere da giugno a un arretramento – essenzialmente in chiave di turismo degli italiani – dovuto a una stagione estiva penalizzata dalle condizioni meteo, con Perugia e l’Umbria inseriti sempre nelle realtà a bollino rosso, e a una riduzione della capacità di spesa delle famiglie, che hanno sentito gli effetti dell’alta inflazione del 2022-2023 e del forte aumento dei tassi di interesse, con la conseguente riduzione delle risorse delle molte famiglie che debbono pagare un mutuo a tasso variabile, o più in generale che hanno debiti finanziari. A ciò si aggiunga il fatto che la siccità ha penalizzato in modo importante il turismo del Lago Trasimeno, in questo caso sia per quanto riguarda le presenze italiane, sia per quelle straniere. Quanto all’aeroporto, giudizio ampiamente positivo. Ma anch’esso, in alcune tratte, ha subito una riduzione di passeggeri, sempre per i motivi esposti sopra. E sulla qualità delle strutture ricettive umbre si sono fatti passi avanti, ma c’è ancora da lavorare.
È il bilancio che il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, traccia nell’appuntamento video de “Il Punto del Presidente” (curato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’Ente camerale umbro), sull’andamento del turismo umbro nei primi nove mesi del 2024, alla luce di un monitoraggio con gli operatori del settore, individuando le ragioni specifiche per ogni sua dinamica, ed esprimendo appunto “moderata soddisfazione”. Ma il Presidente allunga lo sguardo al 2025, “un anno di grande importanza con la celebrazione del Giubileo, con il settore turistico umbro che dovrà farsi trovare a posto in ogni suo aspetto di fronte a un anno in cui ci sarà certamente un aumento del turismo di massa, non selezionato ma comunque di notevole rilevanza”. Uno sguardo che si allunga al 2026, quando ci saranno gli eventi per gli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi.
L’analisi di Mencaroni alla luce del monitoraggio della situazione con gli operatori del settore
“Il turismo umbro – spiega il presidente Mencaroni ne Il Punto del Presidente – ha messo in mostra un eccellente rimbalzo post-Covid, grazie anche alle attività di promo-commercializzazione realizzate dalla Regione. Nel 2022 abbiamo superato di slancio il numero di arrivi registrato nel 2019, ultimo anno pre-Covid, e nel 2023 siamo andati sopra anche al numero delle presenze pre-Covid. Nel 2024 i primi sei mesi sono stati eccellenti, poi da giugno – come in gran parte d’Italia – è iniziata una frenata a causa del combinato disposto delle condizioni meteo, per le quali Perugia e l’Umbria erano sempre indicate con il bollino rosso per il gran caldo, e della riduzione della capacità di spesa delle famiglie italiane, che hanno sentito gli effetti dell’alta inflazione dei due anni precedenti (è noto che l’inflazione fa sentire i suoi effetti con un certo ritardo temporale) e l’impatto del continuo aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca centrale europeo proprio in chiave anti inflazione. Per le famiglie che avevano un mutuo a tasso variabile, o che comunque avevano debiti finanziari, le rate hanno subito – in media – un aumento di 300 euro al mese, che se si moltiplicano per 12 mesi fanno più della spesa per le vacanze. Inoltre – continua il presidente – la siccità ha penalizzato tutta l’area del Trasimeno e qui la penalizzazione ha riguardato sia il turismo italiano che quello straniero, che nel resto della regione è invece andato bene”.
Nonostante questo rallentamento da giugno, “come detto comune a gran parte delle regioni italiane – ribadisce Mencaroni – l’Umbria ha mostrato ancora una volta grande attrattività e il bilancio complessivo del 2024 che si farà a dicembre potrebbe comunque vedere il segno più rispetto all’anno record del 2023. Resta il fatto, a dimostrazione del rilancio dell’attrattività turistica dell’Umbria, che, se si guarda al confronto con i dati pre-Covid, la regione è tra quelle meglio performanti”.
Sull’aeroporto giudizio decisamente positivo, ma qualche tratta mostra un affaticamento, con una qualche riduzione del numero di passeggeri
“L’aeroporto Perugia – San Francesco d’Assisi continua a dare soddisfazione e a contribuire al rilancio del turismo umbro e della sua qualità. Però, per i motivi che ho citato, qualche tratta mostra segni di indebolimento nel numero dei passeggeri. Si tratterà di fare il punto della situazione e perfezionare ancora alcune scelte, ma nel complesso la valutazione sullo scalo umbro è decisamente positiva”.
La qualità delle strutture ricettive umbre è migliorata, ma c’è ancora da lavorare
“La spinta al rialzo nei numeri del turismo umbro – prosegue Mencaroni – ha contribuito ad accelerare il miglioramento della qualità delle strutture ricettive della regione. Ma non bisogna sedersi sugli allori, su questo fronte c’è ancora da fare. Si tratta di un fattore fondamentale per la qualità del turismo della regione e si tratta di un argomento in continua evoluzione, dove occorre essere al passo della competizione nazionale e internazionale”.
Farsi trovare pronti all’impatto del 2025, l’anno del Giubileo, a cui nel 2026 seguiranno gli 800 anni dalla morte di San Francesco
Collegandosi al discorso sulla qualità delle infrastrutture, il presidente Mencaroni allunga lo sguardo al 2025, anno del Giubileo, “dove certamente l’Umbria avrà un aumento importante dei flussi. Si tratta di un’occasione da cogliere a pieno, facendosi trovare pronti sotto ogni aspetto”. Il nuovo slancio proseguirà nel 2026, quando si celebreranno gli 800 anni dalla nascita di San Francesco. “Ci attendono due anni importanti – scandisce Mencaroni – soprattutto sul fronte del turismo religioso. Si tratta di una nuova, grande opportunità per tutta la nostra regione”.
Il turismo è ormai un’industria chiave per la crescita dell’Umbria e come tale va considerato
“L’industria del turismo – conclude Mencaroni nel video Il Punto del Presidente – è ormai chiaro che rappresenta una delle leve chiave per lo sviluppo della regione. Per anni non è stato considerato così ed è stato trattato come un fattore secondario, subordinato. La realtà per fortuna è cambiata e ha dimostrato l’importanza che il turismo ha per l’Umbria e per l’Italia”.