Dal 12 al 15 settembre, Terni diventa un palcoscenico dove la musica è linguaggio universale
Torna il tanto atteso appuntamento ternano di Umbria Jazz Weekend che chiude in bellezza il ciclo musicale estivo di Umbria Jazz.
Dal 12 al 15 settembre quattro giorni di musica no stop, 53 eventi, 12 band, 9 location, 90 musicisti: sono numeri importanti che testimoniano l’alto livello di una manifestazione musicale che, da oltre mezzo secolo, unisce talenti da tutto il mondo e punta lo sguardo al futuro con una formula di experience trasversale, capace di spaziare dall’afrobeat al blues, dal gospel allo swing, dal soul al funky. Rinnovata anche la veste grafica che porta la firma di un artista poliedrico, il maestro Igor Borozan. L’opera pittorica, selezionata per il manifesto ufficiale, è un fermo immagine che cattura l’anima del musicista incarnata in una camicia bianca. Un’opera ruvida, vibrante e schietta, simbolo dell’anima di un genere musicale che affascina e coinvolge con la sua grande carica ritmica.
Un caleidoscopio di suoni e melodie, tra concerti nelle piazze del centro e nei locali più trend della città – Baravai, B Side, Rendez Vous, Bon Ton, Pazzaglia, CLT – il festival di quest’anno, ispirandosi all’edizione delle origini del 1973, torna con un concerto anche al Molo21 di Piediluco. Tutte le band sono residenti e possono essere ascoltate durante i quattro giorni della rassegna, permettendo agli spettatori di disegnare il proprio percorso senza perdere nessuna esibizione.
Maestri del saxofono intrecciano improvvisazioni audaci, pianisti evocano atmosfere malinconiche e vibranti, batteristi costruiscono ritmi inebrianti che catturano l’anima. Umbria Jazz è un viaggio attraverso la storia del jazz italiano ed internazionale, dalle origini blues fino alle sperimentazioni più moderne. Il cartellone, allestito dal direttore artistico Carlo Pagnotta, è aperto ad un pluralismo di suggestioni ed è in grado di andare incontro a gusti diversi.
Due proposte vengono dall’Africa: il “desert rock” del Touareg Bombino, che combina l’amore per la chitarra elettrica con le tradizioni musicali del suo popolo, e Les Amazones d’Afrique, singolare gruppo tutto al femminile fondato nel Mali e attivo, con gli ovvi cambi di formazione, da quasi 20 anni.
La black music è interpretata dal bluesman Alabama Mike, uno dei più famosi della scena blues della West Coast, e dalla calda voce soul di Michelle Davis, in esclusiva italiana.
Jazz per amatori con ii quartetto del grande chitarrista Peter Bernstein con special guest il sassofonista Piero Odorici, il recital di piano solo di uno dei più amati musicisti italiani, Danilo Rea, e la swing band di Nico Gori, virtuoso del clarinetto.
Ed ancora: generi tipicamente americani rivisitati dagli italiani. È il caso di Sam Paglia, con il suo Hammond, e di Lovesick, trio bolognese le cui influenze sono profondamente radicate nel country, nel rock’n’roll e nello Swing anni ’40 e ’50.
Intrattenimento garbato, ironico e sul filo della leggerezza è quello del napoletano Lorenzo Hengeller, e ci saranno anche i Funk Off, la scatenata street band che il pubblico di Umbria Jazz ben conosce. Con loro, come ospiti speciali, Gianluca Petrella e la soul singer Nadyne Rush.
Infine, il quintetto Scannapieco-Geremia, vincitore dell’ultimo Conad Jazz Contest. Esibirsi sui palchi di Umbria Jazz è uno dei premi riservati al vincitore.
Un festival che non si limita a celebrare il jazz, ma lo fa rivivere con energia e vitalità, offrendo un’opportunità di scoperta, di crescita e di condivisione anche ai più giovani. Confermato anche quest’anno UJ4KIDS, lo spazio riservato ai ragazzi che punta a favorire lo sviluppo di una sensibilità musicale, promuovendo la conoscenza della musica e del jazz in particolare, attraverso l’ascolto, un tema in cui Umbria Jazz crede fermamente e pratica assiduamente in tutte le sue manifestazioni.
Umbria Jazz Weekend non è solo un evento, è un’esperienza. Un’immersione in un universo fatto di musica, cultura, passione e sinergie.
Umbria Jazz Weekend 2024 è patrocinato dal Comune di Terni e dalla Fondazione Carit, Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del festival.