“L’ospedale di Terni non ha bisogno di una semplice ristrutturazione – dice Fiorelli – ma la destra che governa in Regione è mai andata a Roma per chiedere al governo di Giorgia Meloni i soldi per realizzare un nosocomio nuovo completamente pubblico?”. L’atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale di Terni impegna “ad illustrare in un apposito evento, da tenersi anche nella forma di un consiglio comunale aperto, tutti i dettagli del project financing relativo al nuovo ospedale di Terni chiarendo le necessarie informazioni in merito alla strutturazione del nuovo nosocomio, alla ripartizione del rischio di impresa tra concedente e concessionario (…) altresì per quale ragione mentre in tutta la regione gli ospedali sono stati finanziati con i soldi pubblici e sono a totale gestione pubblica, a Terni si debba chinare la testa barattando il diritto alle cure con il profitto dei privati; ad intraprendere un percorso di concertazione aperto alla cittadinanza affinché venga realizzato un nuovo progetto per l’ospedale di Terni a gestione totalmente pubblica e finanziato con risorse pubbliche”.
No ai rattoppi e nemmeno alle soluzioni ponte. “L’ospedale di Terni – prosegue Fiorelli – ha bisogno di interventi talmente importanti e impattanti che, a questo punto, anziché avere una struttura rimbellita conviene farla da capo. Con soldi pubblici ovviamente, la commistione tra pubblico e privato porta sempre dei problemi: quando fai entrare il privato nel pubblico, il privato tiene in scacco il pubblico. Ecco perchè serve un nuovo ospedale completamente finanziato con soldi pubblici. Una semplice ristrutturazione non sana le criticità che peggiorano anno dopo anno e non sono risolvibili con un semplice tocco di mano. Le trombe degli ascensori sono troppo piccole per le esigenze di oggi, i barellini moderni diversi da quelli di una volta entrano con difficoltà o non entrano affatto se con il paziente ci sono dispositivi che lo accompagnano. Pure una semplice trazione per chi ha la frattura a un femore va smontata come un tetris. Bisogna rivedere i percorsi assistenziali, alcuni reparti devono essere posti vicino alla sala operatoria di riferimento. Il nuovo blocco operatorio, che ha già 15 anni, presenta criticità strutturali funzionali che si trascinano dietro per errori di progettazione come ad esempio problemi di condizionamento dell’aria, sia nell’ospedale che nelle sale operatorie”.
Claudio Fiorelli consigliere comunale M5S Terni