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Calvi dell’Umbria: per il Calvi Festival giovedì in programma lo spettacolo “Anna Cappelli”

Per il Calvi Festival, sezione teatro, giovedì 29 agosto è in programma “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello con Benedetta Buccellato, regia di Amedeo Fago e costumi di Lia Francesca Morandini. Di seguito il comunicato dell’organizzazione: “Una grande occasione per approcciare la drammaturgia di Annibale Ruccello, autore di grande talento, scomparso prematuramente nel 1986, nel pieno di una carriera luminosa. Anna Cappelli, scritto nel 1986 per l’attrice Benedetta Buccellato che ne ripropone l’interpretazione in una nuova edizione diretta da Amedeo Fago, è un testo che ha segnato una svolta nella drammaturgia di Annibale Ruccello, il ritorno alle origini del teatro “in lingua” che rappresenta il segno forte di continuità con la tradizione eduardiana.

“Un fatto di cronaca, una anatomia di comportamenti disperati nella scrittura di Annibale Ruccello la storia dolorosa dell’amore di Anna Cappelli, andata lontano a lavorare e impreparata all’incontro con l’amore traditore, la solitudine e la vergogna delusa”. Sono passati 37 anni da quando un giovane e già affermato autore scrisse questa “commedia tragica” per una giovane e già affermata attrice, creando uno straordinario personaggio che conteneva in sé i valori, le aspirazioni, i vizi e le patologie della piccola borghesia di provincia.

Nel momento in cui la stessa attrice che diede allora voce e corpo ad Anna Cappelli vuole tornare a raccontarne la storia oggi, non potevo non chiedermi: “Che cosa ne è stato di Anna Cappelli in tutti questi anni?”. “La caratteristica dei testi di Ruccello è quella di unire la tradizione del teatro mediterraneo, da quello classico fino a quello contemporaneo, a un punto di vista del tutto nuovo, fuori dagli schemi prestabiliti. Affascinati dal livello raggiunto dalla sua produzione drammaturgica in così pochi anni, che continua a vivere solo nelle rappresentazioni delle sue pièce, non ci resta che l’amarezza di non poter sapere fino a che punto il suo talento sarebbe arrivato”. (Claudia Colella).

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