Pubblicato il Rapporto Statistico “Indicatori dell’economia ternana” realizzato dall’Osservatorio provinciale istituito in Prefettura e al quale hanno partecipato Istat, ARPAL Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, I.N.P.S. e Ispettorato Territoriale del Lavoro Terni-Rieti, con il contributo informativo della Banca d’Italia.
La pubblicazione mette in relazione i dati statistici ufficiali forniti da diversi organismi ed amministrazioni operanti sul territorio e si propone di fornire agli enti pubblici ed agli operatori economici una documentata chiave di lettura dell’andamento dell’economia ternana.
I principali indicatori presi in esame nella pubblicazione riguardano la vitalità delle imprese, il commercio con l’estero, le dinamiche occupazionali e creditizie, il lavoro sommerso, gli ammortizzatori sociali e il turismo.
La presente edizione del documento illustra la situazione al 31 dicembre 2023 ed evidenzia un rallentamento dell’attività economica ternana. L’attività agricola subisce gli effetti delle condizioni climatiche sfavorevoli mentre l’attività produttiva delle piccole imprese risente della debolezza della domanda interna, di condizioni di finanziamento più restrittive e della riduzione dei redditi reali delle famiglie a causa dell’inflazione.
Sull’economia della provincia di Terni grava anche la dinamica demografica negativa e il progressivo invecchiamento della popolazione: il tasso di natalità, in continua diminuzione nell’ultimo decennio, scende al 5,2 per mille e il tasso di mortalità, in costante crescita, raggiunge il 15,2 per mille.
Inoltre, secondo i dati Istat dell’ultimo censimento della popolazione, la provincia presenta una configurazione relativa all’età sensibilmente più anziana rispetto alla regione e all’intero Paese: l’età media è pari a 49,2 anni mentre l’indice di vecchiaia è pari a 267,3.
Nel quarto trimestre del 2023 il numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali è ancora in leggera diminuzione, soprattutto con riferimento ai settori del commercio, dell’agricoltura e della manifattura.
Per quanto riguarda il commercio con l’estero, si registra un deciso calo delle esportazioni nel secondo semestre 2023 e, in misura inferiore, anche delle importazioni.
Nel corso dell’anno, a fronte di una stabilità complessiva degli occupati, emerge un forte divario di genere. La partecipazione al mercato del lavoro femminile diminuisce in seguito ad un calo delle occupate e delle inattive. La variazione positiva delle forze di lavoro riguarda solo la componente maschile, dovuta all’aumento degli occupati.
Nel secondo semestre 2023 diminuiscono gli interventi di cassa integrazione guadagni (CIG) ordinaria e risulta nulla quella in deroga; aumentano lievemente gli interventi straordinari. Nel corso dell’anno le ore complessivamente autorizzate in CIG sono circa 2,2 milioni (contro i 2,1 milioni nel 2022).
All’inizio del secondo semestre 2023 il credito all’economia provinciale si contrae, la dinamica negativa si accentua nei mesi successivi per poi attenuarsi lievemente a dicembre. La flessione dovuta all’inasprimento delle condizioni creditizie risulta più marcata per le imprese medio grandi. La qualità del credito rimane invariata per i prestiti alle famiglie e registra un lieve peggioramento per quelli erogati alle imprese.
Nel secondo semestre del 2023 crescono gli arrivi e le presenze dei clienti stranieri. Nel complesso dell’anno la domanda turistica è in crescita, sempre grazie alla componente straniera. Positiva la variazione rispetto al 2022 anche per le presenze degli italiani, i cui arrivi invece risultano in diminuzione. Il ternano e l’orvietano sono i territori con l’andamento del flusso turistico più consistente rispetto al resto della provincia.
Il documento – che si propone anche come esempio di una significativa collaborazione interistituzionale che mette a sistema le singole statistiche fornite da ciascun ente, valorizzandole e inserendole in una cornice più organica e completa – sarà disponibile on line sui siti di tutti gli enti e le amministrazioni che partecipano all’Osservatorio.