Un’altra vita spezzata sul lavoro. Nicholas Colombini, un giovane di 32 anni originario di Terni, è deceduto dopo essere stato folgorato da una scarica elettrica. L’incidente è avvenuto mercoledì 10 agosto in un cantiere a Quarto di Asti, mentre Nicholas stava lavorando al recupero di un impianto di illuminazione. Trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale di Asti, le sue condizioni erano apparse subito disperate. Nonostante gli sforzi incessanti dei medici, il cuore di Nicholas si è fermato dopo diversi giorni di agonia.
La comunità di Terni è sotto shock per la perdita del giovane, molto conosciuto non solo per il suo lavoro, ma anche per il suo impegno nella disciplina sportiva del judo. La Polisportiva Ternana, tramite una nota ufficiale, ha espresso il proprio cordoglio: “Ci stringiamo al dolore che ha colpito la famiglia Colombini per la perdita del caro Nicholas, atleta della sezione judo e figlio del maestro Roberto. Ti sia lieve la terra”.
Nicholas Colombini era un dipendente di una ditta di manutenzioni. Le prime ricostruzioni indicano che il giovane stava eseguendo lavori su un impianto di illuminazione quando è stato investito dalla violenta scarica elettrica. I colleghi, resisi conto della gravità della situazione, sono intervenuti immediatamente, chiamando i soccorsi. Nonostante il rapido trasporto all’ospedale, le condizioni di Nicholas sono rimaste critiche fino al tragico epilogo.
Ora spetta alle forze dell’ordine e al Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl locale fare chiarezza sull’incidente. L’autorità giudiziaria ha già avviato le indagini per accertare eventuali responsabilità.
La Cgil di Asti ha commentato duramente l’accaduto, sottolineando l’ennesima tragedia sul lavoro nella provincia: “Ancora un gravissimo incidente sul lavoro. Un altro lavoratore che non tornerà a casa. Un’altra tragedia che poteva essere evitata. Quando la smetteranno di dare appalti al massimo ribasso per risparmiare qualche euro a danno dei lavoratori?”.
Nicholas lascia la compagna e due bambini, oltre a un’intera comunità affranta. La sua scomparsa solleva ancora una volta il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, un tema troppo spesso ignorato, con conseguenze tragiche.