I ritardi nell’attuazione del Pnrr rappresentano un danno enorme per il nostro Paese se pensiamo che l’inefficienza e l’incapacità del governo Meloni di gestire i finanziamenti e metterli in campo con progetti per l’intera collettività si traducono in miliardi di euro perduti. Basti pensare che nel 2023 è stato speso soltanto il 7,4% del totale delle risorse programmate. Quelle del Pnrr sono risorse che faticosamente siamo riusciti a ottenere con il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte al governo e che il governo di centrodestra in carica non è neanche in grado di spendere. Abbiamo provato a offrire il nostro contributo per accelerare la messa in campo di questi fondi, che dovrebbe essere un obiettivo condiviso, a prescindere dagli orientamenti politici. Purtroppo abbiamo trovato sempre la porta chiusa. Ne abbiamo avuto prova con la bocciatura di tanti emendamenti e ordini del giorno che abbiamo depositato nel corso dell’esame di tutti i provvedimenti all’esame del Parlamento e anche in occasione del DL Pnrr, in corso di conversione alla Camera. Uno di questi a mia prima firma chiedeva il potenziamento degli enti locali chiamati a dare attuazione a molti dei progetti previsti dal Pnrr praticamente in carenza di personale e senza l’adeguato apporto di professionalità tecniche indispensabili per la progettazione degli interventi e per l’espletamento delle gare di appalto. Penso all’Umbria, una regione con 850mila abitanti, 92 comuni dei quali 61 sotto i 5.000 abitanti che sono continuamente in affanno di personale. Purtroppo anche questa richiesta è caduta nel vuoto. L’operato del Governo Meloni, incurante delle difficoltà degli enti locali, è contro ogni logica oltre che contro il Paese”. Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.