“Dopo un anno e mezzo di governo, il centrodestra sembra finalmente essersi ricordato della cultura. Peccato che lo abbia fatto nel modo meno edificante e cioè con una proposta di legge di dubbia efficacia giunta oggi alla Camera, destinata ad attribuire ad alcuni teatri italiani il riconoscimento di monumenti nazionali. Un titolo assegnato in assenza di criteri logici e ovviamente senza stanziamento di risorse. In sostanza, l’ennesimo titolo vuoto e privo di vantaggi, ideato probabilmente per essere la solita marchetta pre-elettorale. Il risultato è che soltanto pochi teatri della Regione Umbria sono riusciti a entrare in lista, mentre altre strutture di indubbio valore e con caratteristiche uniche al mondo, come ad esempio il Teatro Verdi di Terni, il Teatro Mancinelli di Orvieto, il Teatro dei Riuniti di Umbertide e il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, sono rimasti ingiustificatamente e senza motivo esclusi. Purtroppo è stato respinto ogni nostro tentativo di migliorare il testo di legge, ad esempio con l’inserimento di criteri oggettivi in grado di definire il valore di tali luoghi di cultura, elevandoli ad attrattive importanti per i nostri territori. Il disegno di legge rappresenta l’ennesima farsa del centrodestra, oggi ridottosi addirittura a fingere di interessarsi di cultura. Ma d’altronde che cosa non si fa per un po’ di propaganda”. Così in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.