“Esprimo il mio apprezzamento per la proposta di legge che prevede la compartecipazione dello Stato alle spese che gli enti locali sostengono per i minori collocati in comunità di tipo familiare o in istituti di assistenza attraverso l’istituzione di un fondo ad hoc a carattere strutturale. Una previsione che coglie una richiesta più volte avanzata anche da Anci ma va rimodulata sotto alcuni aspetti, a tutela soprattutto dei Comuni di piccole e medie dimensioni”. Così Michele Toniaccini, presidente di Anci Umbria e sindaco di Deruta, in merito al disegno di legge, “Disposizioni in materia di compartecipazione da parte dello Stato alle spese sostenute dagli enti locali per i minori collocati in comunità di tipo familiare o in istituti di assistenza”, ancora in esame in Senato.
“La tutela dei minori – prosegue – è una delle principali e più delicate funzioni svolte dai Comuni, che porta con sé ingenti oneri a carico delle Amministrazioni sia per la multidimensionalità delle problematiche e la vulnerabilità dei destinatari, sia per la complessità del sistema di presa in carico che si articola attraverso una molteplicità di interventi che vanno dalla prevenzione del disagio e del sostegno alla famiglia di origine, ad attività di promozione, educazione, cura e protezione che coinvolgono diversi attori, istituzionali e non”.
Toniaccini sottolinea soprattutto che “il sistema di presa in carico soprattutto dei minori ha visto una crescita dei costi negli ultimi anni. In particolare, il tema dell’accoglienza residenziale dei minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e dei relativi costi tocca soprattutto i Comuni di piccole e medie dimensioni che subiscono enormemente gli effetti di questi ingenti costi rasentando il dissesto finanziario”.
In questa direzione, lo stanziamento di un fondo di 3 milioni destinato ai comuni fino a 3mila abitanti previsto con il Decreto “Sostegni bis” (n.73/2021) ha rappresentato un primo segnale in questa direzione, anche se assolutamente insufficiente a causa dell’esiguità della dotazione e della destinazione circoscritta ai piccolissimi comuni. In quella occasione, i Comuni fino a 3mila abitanti formularono richieste per circa 29 milioni di euro. Il 50% dei richiedenti (circa 250 enti) dichiarava costi superiori al 2,5% della propria spesa corrente e costi per abitante oltre 20 euro pro capite.
“La previsione di un Fondo con una dotazione di 200 milioni annui contenuta nella legge – afferma ancora il presidente di Anci Umbria – non può che incontrare una valutazione positiva, sia per il carattere strutturale dello stanziamento finanziario sia per la destinazione diretta ai Comuni, ma ritengo fondamentale che vi sia pieno rispetto dell’autonomia dei Comuni nell’organizzazione e progettazione delle politiche sui minori attraverso la gestione diretta di tali risorse. È indispensabile anche la definizione di procedure che consentano l’erogazione effettiva delle risorse ai Comuni in tempi rapidi e certi. In sede di definizione dei criteri, poi, sarebbe opportuno comunque stabilire che la compartecipazione dello Stato alle spese sostenute dai Comuni per i minori collocati in comunità sia legata, attraverso un meccanismo di premialità, alla realizzazione da parte dei Comuni di interventi di prevenzione dell’allontanamento e di sostegno alla genitorialità. Mi preme sottolineare – conclude Michele Toniaccini – anche la necessità di proseguire nel percorso di definizione dei livelli essenziali anche nell’ambito della tutela dell’infanzia, prevedendo risorse adeguate a garantire medesimi diritti per i bambini e le bambine in tutto il territorio italiano”.