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“Così come si diceva per il popolo degli Unni guidato da Attila, anche dove passa il centrodestra non ricresce più l’erba. Le loro politiche, tanto a livello nazionale quanto regionale e locale hanno effetti devastanti sull’ambiente. A partire dall’assurda decisione di perseverare sull’utilizzo delle fonti energetiche fossili che continua a esporci alla dipendenza dai paesi fornitori stranieri, ai quali quindi attribuiamo il potere di determinare la crisi della nostra economia alzando e abbassando il prezzo del gas, per finire con le preoccupanti iniziative territoriali. È il caso della Regione Umbria che oltre ad avallare la costruzione di impianti di grandissima dimensione senza tenere conto degli impatti degli stessi sull’ambiente e sull’economia dei territori, a dicembre ha deciso di consentire in tutto il territorio regionale, di percorrere i sentieri delle foreste con mezzi a motore. Una norma che appare in contrasto con lo Statuto regionale, con la normativa nazionale e soprattutto con la nostra Costituzione che all’articolo 9 assegna alla Repubblica la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nell’interesse delle future generazioni. Questa ennesima follia normativa, invece, avrà come effetto inevitabile proprio l’aumento dell’attività di caccia a scapito della biodiversità oltre a mettere a serio rischio la sicurezza stessa dei cacciatori”. Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli. «Ho presentato un’interrogazione parlamentare – sottolinea il vicepresidente della Camera, on. Sergio Costa (M5S) – per chiedere al ministro Pichetto Fratin quali misure intenda adottare per garantire un adeguato regime di tutela delle aree che rischiano di vedere compromessi gli standard ambientali per questa norma regionale. Una norma che devasta l’ecosistema, minaccia la biodiversità e la sicurezza stessa degli abitanti. Uno scempio che deve essere fermato», conclude Costa.
