“La promozione dell’Umbria attraverso le bellezze e le produzioni dei territori, prosegue con una campagna multisettoriale finalizzata a far conoscere un vero tesoro a cielo aperto”: lo afferma l’assessore al Turismo della Regione Umbria, Paola Agabiti, annunciando che domenica 10 marzo, alle ore 12:20 Linea Verde su Rai l, racconterà l’Umbria più intima, quella che fa da corona a Gubbio. Alla puntata del 10 marzo, realizzata in convenzione con la Regione Umbria, seguiranno altre iniziative in trasmissioni Rai in varie fasce orarie.
Gubbio è la città che custodisce i ceri che animano una delle feste religiose e di popolo più sentite, antiche e partecipate dell’Italia per celebrare Sant’Ubaldo. Non a caso i ceri di Gubbio sono anche il simbolo dello stemma della Regione, e le tavole eugubine sono la più antica testimonianza dell’identità umbra che si manifesta anche nell’accoglienza.
I tre conduttori del programma andranno alla scoperta dei gioielli del territorio partendo da quelli agricoli raccontati da Peppone, per arrivare a quelli dell’anima umbra illustrati da Livio tra arte, segreti della terra e ricerca in viticoltura.
Nella Gola del Bottaccione che è una sorta di libro aperto sulla geologia, Livio trova la chiave della scomparsa dei dinosauri: l’iridio, un minerale rarissimo sul nostro pianeta ma abbondante negli asteroidi. Ma un altro pezzo di storia viene narrata da Livio che bussa alla bottega dell’ultimo erede dei ceramisti di Gualdo Tadino che praticavano una tecnica antichissima: la ceramica a lustro.
Oltre 800 metri di quota, Livio scopre lo spumante dell’Umbria: un progetto sperimentale di viticoltura per trasformare in opportunità di sviluppo la minaccia del cambiamento climatico.
Una storia lunga 700 anni e quella dell’Università degli Domini Originari di Costacciaro e la racconta Margherita che scopre come il Monte Cucco sia stato acquistato appunto sette secoli fa dai contadini che lo hanno sin qui tutelato e sviluppato custodendo alcuni gioielli della natura di inestimabile valore, come le grotte carsiche che si aprono quasi in vetta al monte e sono tra le più grandi d’Europa.
Ma un vero viaggio nel tempo e quello che si compie a Città di Castello. Qui, bussando al centro delle tradizioni popolari, Linea Verde viene accolta a casa dei contadini che dal ‘700 a oggi hanno coltivato queste terre e dove ancora si cuociono le tagliatelle nel paiolo.