Il project financing bis per l’ospedale Santa Maria di Terni (dopo la prima bocciatura) dimostra ancora una volta l’incapacità della giunta Tesei di tirare fuori progetti concreti e che possano portare un reale beneficio alla comunità ternana. Con la destra e il compiacimento del sindaco Bandecchi si parla sempre e solo di ricorso al privato, in barba ai proclami con cui la stessa presidente Tesei aveva annunciato la realizzazione di un nuovo ospedale totalmente pubblico. Un progetto farsa che viene rilanciato anche da Bandecchi nel bel mezzo delle sue finti dimissioni. Non ci siamo dimenticati di quando aveva promesso che avrebbe messo la prima pietra sul nuovo ospedale a febbraio 2024. In realtà sono passati otto mesi da quando è diventato sindaco e non è riuscito a lavorare su un’altra ipotesi diversa che non riguardasse chi dovrebbe realizzare anche la sua clinica privata. Altro che nuovo ospedale pubblico, Tesei e Bandecchi sono due facce della stessa medaglia, quella di una politica che continua a depotenziare Terni mentre il Santa Maria diventa sempre più vecchio, meno attrattivo e in continua sofferenza perché costretto a far fronte ad un afflusso eccezionale di pazienti. Questo perché le strutture limitrofe che dovrebbero fare da filtro (Narni, Amelia, Spoleto) sono state depotenziate anche loro a favore della sanità privata. Non bastano alla giunta regionale, nè al sindaco di Terni che si è detto compiaciuto di questo project financing bis, quando poco tempo prima aveva dichiarato che a Terni ci sarebbe stato un ospedale completamente pubblico, i fallimentari casi di commistione con il privato che ci sono in Italia in campo sanitario. Il privato, da che mondo e mondo, non fa il buon Samaritano. Se entra in un progetto mettendoci dei soldi, lo fa chiedendo qualcosa in cambio e chi paga tutto questo se non i cittadini? Sulle loro spalle ricadranno le scelte miopi e dannose che, guarda caso, riguardano sempre la sanità dell’Umbria meridionale. Mentre in tutta la regione gli ospedali sono stati finanziati con i soldi della collettività, per il nosocomio ternano si continua a parlare di soldi dei privati. L’ennesima formula di project financing in cui il rischio d’impresa è totalmente sulla pelle dei cittadini ed i profitti nelle tasche del privato. In tutto il territorio umbro sono stati costruiti nuovi ospedali quasi contemporaneamente con risorse regionali ed imponenti investimenti pubblici: Silvestrini, Branca, Pantalla, Castello, Foligno. Oggi, che è il turno di Terni, si tirano fuori formule a dir poco ambigue e che non danno certezza. Tutto senza tenere in considerazione le reali esigenze dell’ospedale di Terni. Si parla di oltre 500 posti letto, ma non del personale che poi dovrà gestirli. Non si può vendere la favola dei posti letto quando poi non c’è il personale necessario. Ricordiamo che già oggi all’ospedale di Terni ci sono posti letto chiusi per questo motivo. Intanto i ternani sono costretti a vagare nel deserto della sanità pubblica ormai devastata e quelli che se lo possono permettere scelgono di rivolgersi sempre più spesso alle strutture private.