Un fine settimana, il 17 e 18 febbraio, ricco di appuntamenti nella basilica di San Valentino per festeggiare il Santo patrono di Terni e degli innamorati. Domenica 18 febbraio alle ore 11 nella basilica di San Valentino sarà celebrata la ricorrenza delle nozze d’argento, con la messa presieduta da mons. Francesco Antonio Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia. Circa 30 coppie, provenienti da Terni e provincia, dall’ Umbria, accompagnati dai figli e in qualche caso anche dai nipoti e genitori, rinnoveranno davanti all’urna di San Valentino gli impegni consacrati sull’altare nel giorno del matrimonio.
Tra loro anche alcune coppie che hanno celebrato i 50 anni di matrimonio e due coppie di fidanzati che non hanno preso parte alla festa della promessa del 4 febbraio, ed una coppia che ha partecipato alla Promessa dei fidanzati nel 1999.
Un incontro che celebra l’amore sponsale e familiare, sottolineando il valore forte della famiglia per la crescita dei figli e nella trasmissione dei valori e della fede. La tradizione della celebrazione della ricorrenza dei 25 anni di matrimonio nella basilica di San Valentino, che si rinnova da decenni, rappresenta una grande preghiera corale per le famiglie perché s’irrobustisca l’amore reciproco, l’attenzione e la tenerezza nel prendersi cura gli uni degli altri con sincerità e rispetto. Ai partecipanti sarà consegnata la pergamena ricordo e alle signore un omaggio floreale.
L’evento sarà preceduto sabato 17 febbraio alle ore 18.30 dalla rappresentazione della rievocazione storica sul martirio di San Valentino, “Vita, Santità e Martirio” a cura del Centro Culturale Valentiniano in collaborazione con la basilica di San Valentino in Terni. Il racconto degli ultimi giorni di vita del santo patrono della città di Terni, in particolare l’arresto e il processo sommario subito prima dell’esecuzione della condanna a morte per decapitazione, gli interpreti recitano su di un testo liberamente tratto dall’opera “Melodrama San Valentino” composto dal ternano Antonio Checchi nel 1696, opera dedicata ai cittadini ternani e illustrissimi priori, in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare maggiore della Basilica ove furono traslati i resti mortali del Santo, rinvenuti nel 1605.
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