“La Giunta Regionale dell’Umbria ha riservato, fin dal suo insediamento, una particolare attenzione ai servizi ferroviari di tutta l’Umbria e quindi in particolare a quelli del bacino orvietano, collaborando attivamente con le associazioni di rappresentanza dei pendolari, per condividere le priorità di intervento. Negli ultimi anni sono stati concretamente potenziati i servizi: sia quelli a vocazione pendolare, sia quelli volti a facilitare la raggiungibilità di Orvieto nel tempo libero, anche sotto il profilo dell’intermodalità”. È quanto evidenzia l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, che elenca nello specifico “i collegamenti aggiuntivi che sono stati progressivamente introdotti negli ultimi anni, tutti attualmente attivi”.
2019 – creazione del nuovo treno Regionale 18710, “che ha realizzato una nuova soluzione di viaggio per il rientro serale da Roma ad Orvieto e Chiusi. Tale opzione costituisce un’alternativa, espressamente dedicata ai pendolari, in sostituzione del collegamento Euronight Roma-Vienna, precedentemente utilizzato dai pendolari stessi e poi modificato per esigenze legate al traffico internazionale. Il treno regionale 18710, che dal 2021 circola tutto l’anno, estate inclusa, viene utilizzato da circa sessanta pendolari orvietani nei giorni lavorativi. (RV 4734: Roma Termini 19.02 – Orte 19.44; R 18710 partenza da Orte 19.55, arrivo ad Orvieto 20.25, a Chiusi 20.55)”.
2020 – creazione del nuovo treno Regionale 18724, “che ha realizzato una nuova soluzione di viaggio per raggiungere Firenze da Orvieto entro le 8.00 del mattino che prima non esisteva. Antecedentemente – ricorda -, il primo collegamento da Orvieto per Firenze arrivava alle ore 9:52. (R 18724: Orte 5:20 – Orvieto 5:48– Chiusi 6:14; R 4120 Chiusi 6.22 con arrivo a Firenze SMN 7:58)”.
2020 – creazione del nuovo treno Regionale 18723, “collegamento mattutino Orvieto – Terni diretto senza cambio che, aggiungendosi alle corse esistenti realizza al primo mattino una frequenza alla mezz’ora circa tra Chiusi/Orvieto e Terni che prima non c’era”.
2020 – creazione dei nuovi treni Regionali 18726, 18727 e 18713/PG065, “grazie ai quali Orvieto gode nel pomeriggio di collegamenti a frequenza oraria sia con Terni, sia verso Roma, a partire dalle 14.28 ogni ora”.
Nel 2021 “per ottimizzare l’accesso degli umbri alla rete Alta Velocità da Orte, grazie alla nuova fermata dei treni Frecciarossa 9508 Roma-Milano-Torino e Frecciarossa 9563 Milano-Roma, rimodulazione oraria del treno RV4151, realizzando nuovi interscambi nel nodo di Orte. Si è realizzata, tra le altre, una nuova soluzione di viaggio per raggiungere Orvieto da Terni al mattino (Terni 6.11 – Orvieto 7.23), oltre alla possibilità di viaggiare da Orvieto a Milano e viceversa in 4 ore circa (andata: Orvieto 5.54 – Milano Centrale 9.50; ritorno Milano Centrale 19.10 – Orvieto 23.10). In alternativa – sottolinea -, altre soluzioni di viaggio richiedono almeno 5 ore, quindi la istituzione del Frecciarossa ad Orte costituisce un vantaggio rilevante anche per gli orvietani”.
“Dichiarare, come fa la CGIL, che sulla Direttissima passano centinaia di Frecciarossa ma non fermano ad Orvieto è ridicolo – sottolinea Melasecche – perché è come dire che sui cieli dell’Umbria passano centinaia di aerei, ma non atterrano. Come noto – ricorda – i Frecciarossa sono treni a mercato e, mentre ad Orte raccolgono una utenza rilevante anche se da sola comunque insufficiente a coprirne i costi, la ipotetica fermata ad Orvieto costituirebbe un rallentamento di quel treno, che quasi nessuno più prenderebbe, con una utenza talmente minimale su un convoglio da 600 posti che porterebbe ad un debito elevatissimo della società di trasporto, tant’è che né Trenitalia né Italo accettano di praticarla. Fare dichiarazioni fuorvianti – prosegue – non qualifica i soggetti che strumentalizzano situazioni spiegate più e più volte nel corso dei confronti che ci sono stati. I trasporti sono materia non da bar né da populismi inconcludenti, ma da soggetti che hanno o sono disponibili a riflettere su strategie e problemi molto complessi”.
2022 – rimodulazione dei treni Regionali 4700 e 4072, “con realizzazione di due nuove soluzioni di viaggio per raggiungere Orvieto da Perugia in circa 1 ora e mezza al mattino (partenza da Perugia 7.18 arrivo ad Orvieto 8.56; partenza da Perugia 9.50 arrivo ad Orvieto 11.19, entrambe le soluzioni con cambio a Terontola).
“Oltre che di questi potenziamenti, Orvieto ha beneficiato di nuovi servizi dedicati ai viaggi del tempo libero”, ricorda ancora l’assessore regionale.
“Dal 2021 in estate, prolungamento su Orvieto di alcuni servizi “Trasimeno Line”: corse circolanti il fine settimana, che collegano i due versanti del lago Trasimeno (Perugia↔Chiusi/Orvieto), effettuate con elettrotreni Jazz, nate per promuovere il viaggio in treno in Umbria in ambito leisure”.
Dal 2023, possibilità di spostarsi tra Orvieto e Perugia nei giorni festivi con arrivo alle 9.00 del mattino, grazie all’introduzione dei due nuovi treni festivi R5109 e R5114 (partenza da Perugia 7.23, arrivo ad Orvieto 8.56; partenza da Orvieto 7.24, arrivo a Perugia 9.05, entrambi con cambio a Terontola)”.
Orvieto è inoltre “protagonista dei progetti di sviluppo intermodale: infatti da aprile 2022 è attivo “Orvieto Link”, il servizio che consente di programmare ed acquistare in unica soluzione i viaggi in treno+funicolare fino a Orvieto Centro, servizio che è risultato molto apprezzato dai passeggeri”.
Sul fronte dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza, “Orvieto è storicamente servita ogni giorno da 12 treni Intercity e Intercity notte”.
“In questo momento storico, in cui l’Italia vive un’intensa fase di rinnovamento infrastrutturale anche grazie all’utilizzo dei fondi PNRR – rileva l’assessore -, le indisponibilità della rete conseguenti dai lavori in corso si ripercuotono anche sui collegamenti ferroviari a lunga percorrenza, che temporaneamente possono essere rimodulati, al fine di consentire l’effettuazione degli interventi di potenziamento. Con riferimento ad Orvieto, nel 2023, la Regione Umbria è intervenuta con azioni volte a mitigare gli impatti sul territorio di tali rimodulazioni. In particolare – spiega -, visto che durante l’estate 2023 alcuni degli Intercity normalmente passanti per Orvieto sono stati instradati sul versante Adriatico, scelta ineludibile per migliorare strutturalmente la rete nazionale, la Regione ha autorizzato l’effettuazione delle corse ferroviarie regionali aggiuntive, nel mese di luglio, per il rientro pomeridiano ad Orvieto da Roma e da Terni (R18716 e R18718) ed in direzione opposta (R18717 e R18727)”.
“Giova rammentare – dice l’assessore – che l’Umbria trarrà notevoli benefici dai potenziamenti infrastrutturali in corso, tra cui i più significativi riguardano il raddoppio di binario tra Campello e Spoleto, la manutenzione straordinaria della tratta Giuncano – Terni, l’attivazione del sistema di sicurezza ERTMS sia tra Orte e Foligno che sulla linea Direttissima Firenze-Roma. E notevoli benefici deriveranno anche dalle nuove progettazioni che entro poche settimane daranno prova dell’enorme lavoro di questa legislatura, come le nuove progettazioni della tratta Terni-Spoleto, di quella relativa alla riqualificazione delle stazioni di Assisi e di Ellera, e non ultima la progettazione della nuova stazione Aeroporto a Collestrada, per tacere dell’enorme lavoro che ha portato a risultati brillanti sul fronte aereo e stradale”.
“Per comprendere gli impatti sul servizio di questi importanti interventi – continua l’assessore – la Regione Umbria ha fin qui fatto e farà riferimento al tavolo di confronto aperto sin da luglio 2023 con i Comuni di volta in volta interessati e con il Comune di Orvieto, il Sindaco e l’Assessore ai Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, il dialogo è continuo, così come con i rappresentanti dei pendolari che nell’ambito del tavolo hanno rappresentato alcune richieste di ulteriore miglioramento, già oggetto di approfondimenti in corso sulla fattibilità tecnica”.
“Scorciatoie, polveroni in vista di scadenze elettorali sollevati con obiettivi ben diversi dell’interesse collettivo – conclude Melasecche -, non giovano né ai viaggiatori né alle nostre comunità che questa Giunta regionale ha sempre tenuto nella massima considerazione”.
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