“Lo smart cig deve essere reintrodotto subito. Rappresenta circa il 90 per cento dei cig presi ed è frutto di un sistema facile e veloce”. Lo chiede Federico Gori, Sindaco di Montecchio e coordinatore della Consulta Piccoli Comuni di Anci Umbria in una nota diffusa da Anci stessa. “Toglierlo è stato inopportuno e, come previsto dalla Finanziaria 2007, si tolga l’obbligo di cig per acquisti sotto i 5mila euro”, aggiunge Gori la cui presa di posizione fa seguito alla delibera Anac che dal primo gennaio, in ottemperanza a quanto previsto per adempiere alle riforme del Pnrr modifica completamente il sistema dei cig (codici identificativi gare), per gli acquisti della p.a., elimina la Simog e la sostituisce con una piattaforma più performante e completa.
“La proroga di Anac fino al 30 settembre, arrivata in queste ultime ore – sostiene Gori – è solo una pezza e non risolve il problema. Vale infatti solo per acquisti fino a 5mila euro ed introduce una nuova piattaforma che è ancora tutta da verificare. La digitalizzazione è una cosa positiva – sottolinea sempre Gori – ma non va calata dall’alto, bensì deve prevedere un percorso e un cambiamento culturale. Per aziende e professionisti sarebbe opportuno anche il coinvolgimento delle preziose associazioni di categoria, a supporto soprattutto delle piccole imprese, le ditte e le attività artigianali e commerciali senza costringerle ad adeguarsi da un giorno all’altro.
Per ciò che riguarda gli enti locali invece – puntualizza il coordinatore Anci Piccoli Comuni – tenendo conto anche della carenza ormai strutturale di personale, occorre un’adeguata sperimentazione dei nuovi sistemi. Noi non ci opponiamo alla digitalizzazione, che volenti o nolenti rappresenta il futuro, ma contestiamo le modalità che mettono in crisi un equilibrio già di per sè precario”.
Gori sottolinea inoltre che “da tanti anni si parla di semplificazione per gli enti locali ma ogni volta si pone qualche ostacolo sulla strada di coloro che rappresentano l’ente più prossimo ai cittadini. Pensare – osserva ancora – di adottare questa procedura per incarichi di piccola entità e obbligare le ditte artigiane o individuali o negozi di paese ad aderire a piattaforme telematiche è impensabile. Servono piattaforme semplici, interfaccia chiare che non rappresentino un adempimento macchinoso per i dipendenti comunali e piattaforme intuitive che garantiscano trasparenza ma anche facilità di utilizzo.
Per noi – fa notare Gori – è fondamentale togliere burocrazia, non aggiungerla. Piattaforme semplici e intuitive tra l’altro servono a tutti, sia ai piccoli che ai grandi Comuni. Con il nuovo sistema invece per avere un codice si impiega più di mezz’ora, quando la piattaforma funziona, mentre prima servivano pochi minuti. Noi rappresentanti dei Piccoli Comuni chiediamo sistemi semplici e intuitivi ma soprattutto fiducia. Solo così – conclude Gori – riusciremo a concentrarci sulle opere pubbliche maggiori, soddisfacendo i dettami dell’Unione Europea in funzione dell’attuazione e del successo del Pnrr”.