Nella parrocchia di Sant’Antonio e santuario Antoniano dei Protomartiri a Terni si celebra il 16 gennaio la festa dei Protomartiri Francescani, i cinque frati originari della valle ternana Berardo da Calvi, Pietro da Sangemini, Ottone da Stroncone, Accursio e Adiuto di Narni martirizzati in Marocco nel 1220.
Nella vigilia della festa e in preparazione al gemellaggio tra i cammini dei Protomartiri e quello di sant’Antonio, domenica 14 gennaio 2024 alle ore 14.30 si terrà il pellegrinaggio a piedi dalla cattedrale di Terni alla chiesa di Santa Maria della Pace in Valenza, luogo di partenza del cammino dei Protomartiri Francescani. Il pellegrinaggio è anche il primo appuntamento per la comunità diocesana di preparazione al Giubileo 2025 “pellegrini di speranza” nell’anno di preparazione 2024 dedicato alla preghiera.
Nella chiesa di Santa Maria della Pace alle ore 16.30 padre Pietro Messa OFM della Pontificia Università Antonianum, terrà una breve catechesi sulla lettura del ciclo pittorico dei Protomartiri collocato nella chiesa e sulla spiritualità francescana.
Il 15 gennaio 2024 alle ore 21 “Passi e parole”, da pellegrini lungo il “Cammino dei Protomartiri Francescani” e “Il Cammino di Sant’Antonio”. In dialogo con Alberto Friso giornalista, Edizioni Messaggero di Sant’Antonio e Alessandro Corsi co-ideatore del Cammino dei Protomartiri Francescani.
Il 16 gennaio 2024 alle ore 18.30 la solenne Celebrazione Eucaristica nella chiesa di Sant’Antonio a Terni sarà presieduta da mons. Francesco Antonio Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia. Al termine verrà sottoscritto il gemellaggio tra il “Cammino dei Protomartiri Francescani” e “Il Cammino di Sant’Antonio”.
I PROTOMARTIRI FRANCESCANI
I cinque Protomartiri francescani originari della valle ternana: Berardo da Calvi (suddiacono), Pietro da S. Gemini (Converso), Ottone da Stroncone (sacerdote), Accursio e Adiuto di Narni (conversi), primi martiri dell’Ordine francescano, furono uccisi in Marocco il 16 gennaio 1220.
Quando Francesco d’Assisi giunse a Terni le persone furono affascinate dal suo modo coinvolgente di predicare, in cui le parole erano rese ancora più autorevoli dal tenore di vita; alcuni vollero seguirlo, o meglio come lui mettersi in cammino sulle orme di Gesù Cristo vivendo la forma di vita del Vangelo. Così andarono alla Porziuncola, presso Assisi dove divennero membri dell’ordine dei frati Minori; da lì furono inviati a evangelizzare le terre dei non cristiani e giunsero prima in Portogallo e infine in Marocco a Marrakech. Quando fu pronunziata su di loro la sentenza di morte si ripetevano l’un l’altro: «Orsù fratelli! Abbiamo trovato quello che cercavamo: siamo costanti e non temiamo di morire per Cristo!». I loro corpi martirizzati, ormai venerati come quelli dei santi, furono portati a Coimbra dove il canonico agostiniano Fernando da Lisbona, stupito dalla loro affezione a Cristo che li portò non solo a vivere ma persino a morire per lui, decise di aderire ai frati Minori assumendo il nome di Antonio. Voleva andare anche lui in Marocco per testimoniare la fede, ma vicende varie lo condussero in Sicilia da dove, passando anche per la zona di Terni, giunse ad Assisi dove san Francesco lo inviò nel nord Italia; morì il 13 giugno del 1231 e l’anno successivo fu canonizzato nel Duomo di Spoleto.
La morte precoce dei Protomartiri francescani, oriundi della zona di Terni, apparentemente sembrò un fallimento ma in realtà il loro sangue fu il seme della vocazione francescana di sant’Antonio.
Per questo la Chiesa di Sant’Antonio in Terni – dal 2010 Santuario antoniano dei Protomartiri francescani – è un luogo che rammenta l’importanza di coniugare amore e sacrificio perché solo così il primo è credibile e il secondo fa fiorire il deserto.