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Grande successo ad Orvieto per la campagna “Una Vita da Social” della Polizia di Stato

Una leggera nebbia ha lasciato il posto ad un magnifico sole che ha illuminato la splendida piazza del Duomo di Orvieto, facendo così da cornice, questa mattina, al truck della Polizia di Stato per la tappa nella Provincia di Terni, della campagna istituzionale “Una Vita da Social”.

Uno scenario di una simile bellezza e non poteva che amplificare il grande successo della campagna itinerante più importante della Polizia di Stato, ma sono stati soprattutto i ragazzi e le ragazze delle scuole intervenute, che con il loro entusiasmo e il loro interesse hanno reso ancora più interessanti ed attuali i temi trattati con estrema professionalità e competenza dal personale qualificato, e specificatamente formato, della Polizia di Stato.

Ogni intervento è iniziato con il saluto della Polizia Postale, con la dr.ssa Michela Sambuchi, del C.O.S.C. Centro Operativo Sicurezza Cibernetica, di Perugia, che con i suoi collaboratori, sia di Perugia che di Terni, ha sensibilizzato gli studenti – avvalendosi anche di video di forte impatto emotivo – sulle insidie del web, trattando vari fenomeni, come il cyberbullismo.

Il Dirigente della Squadra Volante della Questura Roberto Paterni, in veste di rappresentante “OSCAD” Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori, ha introdotto due colleghi, referenti OSCAD della Questura di Roma, per parlare delle varie forme di discriminazione: genere, orientamento sessuale, religione, etnia, ecc.

Numerose le domande rivolte dai ragazzi e dalle ragazze, a testimonianza del loro vivo coinvolgimento nelle lezioni tenute, per un giorno, in un’aula multimediale mobile e da professori speciali.

In veste di insegnanti, anche gli operatori della Polizia Stradale, di Orvieto e di Terni, che hanno parlato ai giovani di sicurezza stradale, anche con esempi pratici, facendo loro indossare lo speciale visore che simula uno stato di alterazione psicofisica da abuso di alcool o di droghe.

Indossando occhiali speciali, infatti, i ragazzi hanno potuto sperimentare direttamente le difficoltà che si incontrano a guidare in uno stato psico-fisico alterato, con lo sdoppiamento di immagini e la distorsione delle forme.

Oltre 150 gli studenti e le studentesse che hanno preso parte all’iniziativa, con i loro insegnanti: il primo anno dell’Istituto Comprensivo IISAC -Istituto di Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale: Liceo Economico e Sociale LES, Liceo Classico “Gualterio” e IPSIA.

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