(t.l.) Approfitta della sua condizione di portatore di handicap per fare breccia nelle sue vittime e poi colpisce, rinviando a successivi incontri per “chiarire”, “saldare” e via così. Parliamo di un uomo ternano dedito a truffare il prossimo come meglio può, di cui la Redazione di TerniLife conosce le generalità e di cui grazie a diverse segnalazioni possiamo raccontare la storia, ben dettagliata. C’è un mix di megalomania, mitomania e qualche altro profilo psicologico da studiare. E sia chiaro: la disabilità non c’entra nella vicenda, se non come leva per sfuggire alla furia di creditori e truffati. Anzi: raccontiamo questa storia perché questa persona va innanzitutto aiutata, sostenuta e prima ancora vanno capite più a fondo le motivazioni dei suoi gesti. Spetta a chi è competente; a noi serve tirare fuori una storia affinché nessuno, innanzitutto lui, non si faccia male.
L’uomo in questione, poco più che 40enne, è un portatore di handicap grave con diversi vizi: innanzitutto quello della truffa. Sono diverse quelle messe a segno, badate bene, per alimentare la sua campagna elettorale per le Comunali di Terni e in generale per l’ascesa politica di un fantomatico partito politico a cui diverse persone hanno creduto e in cui hanno investito. Ma tra i vizi c’è anche quello di intrattenersi con accompagnatrici e figure dalla dubbia moralità.
In questo mondo costruito su promesse e falsità, la realtà è ben diversa: spazi e pubblicità elettorali non pagati soldi sottratti alla famiglia da un conto postale per pagare escort e servizi telefonici a pagamento di un certo tipo, fingersi truffato con le testate nazionali per giustificare ammanchi familiari di diverse migliaia di euro. Una storia da libro. Alle Comunali di Terni per il truffatore ternano è andata molto male in termini di approvazione popolare e dunque nessuna elezione a suo carico. La sua campagna è stata fallace perché mai pagata. Chi l’ha sostenuto, al momento di tagliare il traguardo, l’ha mollato perché ha mangiato la foglia. Debiti con diversi soggetti e tante telefonate a chiedere conto di quanto dovuto per promuovere il suo movimento popolare, né a destra né a sinistra. È lì che è cascato l’asino. In tanti si sono già rivolti al suo domicilio, unico modo per cercare di recuperare la situazione: risiede nella zona dell’ospedale, dove spesso le persone hanno suonato al suo campanello. A volte ricevendo zero risposte; altre ricevendo accurate scuse e giustificazioni, legate alla sua condizione di diversamente abile (pienamente rispettata dagli altri ma mortificata dallo stesso protagonista di questa triste vicenda).
Non è stato chiarito se le vittime delle truffe (perché di questo si tratta) che vanno da poche centinaia di euro a molte migliaia euro, abbiano denunciato (o se lo abbiano fatto tutte) o si stiano ancora fidando delle sue rassicurazioni e prese di tempo, motivate anche da “ricche pensioni di invalidità” e “fondi che devono arrivare”. Non esiste nulla di tutto questo. Deve molto, a tanti tra Terni e la vicina Rieti, dove ha agito rifilando la “sòla” a diversi soggetti. Ed è giusto che nessun altro cada nei suoi tranelli, innescando un meccanismo di aiuto che favorisce lui in primis. E con le indicazioni che TerniLife vi può dare, sarà più facile smascherare il tutto.
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