“Si legge in queste ore di una possibile scelta del Comune di Terni di aprire la zona a traffico limitato in determinate fasce orarie. Ma il rilancio dei consumi non passa dalla possibilità di arrivare davanti ai negozi con l’automobile, una scorciatoia che non produce effetti sulla capacità di spesa dei cittadini, ciò che di sicuro produrrà sarà una possibile congestione del traffico e un nuovo livello di inquinamento”. Ad affermarlo in una nota sono la Cgil e la Filcams Cgil di Terni che sottolineano come il centro storico debba essere “inquadrato come struttura insediativa urbana, che costituisce unità e identità culturale” e come lo sviluppo delle aree urbane nelle politiche di governo delle città, debba passare “attraverso la definizione di progetti per la riqualificazione ambientale ma anche di reale offerta tra diverse attività non solo commerciali”.
“L’assessore di riferimento ha affermato, ed è condivisibile – continua il sindacato – la necessità che il centro cittadino possa diventare un punto di interesse riconosciuto, con eventi di varia natura in modo diffuso e continuativo. Questa a nostro avviso è la strada da intraprendere per rivitalizzare la città e non quella di apertura della zona a traffico limitato, le due questioni sono in contraddizione tra loro”.
La Cgil ricorda inoltre che nel recente passato in molte aree del Paese si è fatta la scelta di una completa chiusura dei centri storici al traffico urbano, mentre Terni ha adottato una politica che ha limitato una parte della città al traffico, consentendo ai cittadini l’accesso a gran parte delle vie urbane.
“Per queste ragioni si esprime contrarietà all’apertura della zona a traffico limitato, perché non è questa la ragione della crisi del commercio che ha implicazioni dirette con le condizioni materiali delle persone per l’assenza di lavoro, per le crisi aziendali e per chiusure di attività”, concludono Cgil e Filcams.