“L’avevamo promesso e l’abbiamo fatto: il Comune di Terni, con la nuova Giunta Bandecchi e Alternativa Popolare, ha espresso formale parere contrario all’impianto di essiccamento fanghi nella Conca Ternana, voluto a Maratta dalla Regione Umbria, nel silenzio di molti eletti ternani a Palazzo Cesaroni”.
Lo hanno riferito nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta stasera a Palazzo Spada il sindaco Stefano Bandecchi, il vicesindaco Riccardo Corridore.
“Il vicesindaco, Riccardo Corridore, l’assessore all’Ambiente, Mascia Aniello, hanno infatti partecipato oggi pomeriggio all’assemblea AURI, su delega del sindaco Bandecchi, ribaltando precedenti orientamenti politici, tutti volti a fare della Conca Ternano-Narnese l’immondezzaio non solo della regione, ma di larghi brani del Centro Italia”.
“È altresì emerso un fatto surreale: in data 29 maggio, cioè lo stesso giorno in cui stavano uscendo i risultati elettorali del Comune di Terni, AURI ha protocollato una nota con cui la SII chiedeva l’autorizzazione a procedere con l’impianto”.
“Vicesindaco e assessore hanno pertanto diffidato AURI, SII e Regione Umbria a non proseguire i lavori, dovendo viceversa tenere in alta considerazione la questione ambientale e sanitaria aperta nella Conca Ternano-Narnese, certificata da analisi ISPRA, ARPA, Ministero della Salute, nonché da varie ricerche accademiche. Non solo. Dopo la forte opposizione del Comune di Terni, con l’espressa volontà di votare contro, l’AURI ha richiesto il rinvio della delibera che prevedeva l’aumento delle tariffe (‘adeguamento tariffario’) per l’impiantistica a servizio del Sub Ambito 4: l’Amministrazione Bandecchi non intende appesantire in alcun modo il già oneroso carico gravante su famiglie e imprese”.
“Relativamente alla pianificazione territoriale sin qui seguita dagli Enti Locali, si ricorda che la Regione Umbria autorizza su Terni, da decenni, discariche siderurgiche da ben 660.000 tonnellate annue per scorie, fanghi, etc., nonché un impianto di incenerimento da 120.000 tonnellate annue di rifiuti (pulper di cartiera, con plastiche), con decine di migliaia di TIR ogni anno ed emissioni da ciminiere non di rado fuori controllo e senz’altro migliorabili o evitabili”.
“In un simile contesto è pertanto totalmente irrazionale e immorale aggiungere impianti ad alto impatto:
1) non si possono far convergere in loco altre migliaia di camion per il trasporto di fanghi reflui;
2) non si possono rischiare nuove emissioni odorigene in una Conca orograficamente chiusa e dove tali effluvi ristagnano;
3) non si possono ovviamente posizionare tali impianti a poche centinaia di metri da aziende che danno lavoro sicuro a migliaia di persone;
4) non si possono collocare impianti del genere accanto alla pista ciclabile e a un passo dal fiume Nera che, di suo, ha già enormi problemi a causa dei metalli pesanti che, dal ‘depuratore’ AST, fluiscono liberamente fino al Tevere”.
“È inoltre assai discutibile che la Regione non abbia preteso la VIA, come del resto accade per troppi altri impianti ad alto impatto su Terni”.
“È parimenti censurabile il contegno della Regione Umbria che, disattenta sulle priorità di vita dei ternani, ha ritenuto perfino di chiedere un finanziamento PNRR per tale impianto. La stessa Regione sta facendo nuovamente figli e figliastri: su Terni, infatti, domanda milioni di euro per l’ennesimo polo rifiuti; per altre comunità locali, invece, li utilizza per vere finalità di valorizzazione culturale, turistica, urbanistica, economica”.
“Alternativa Popolare e il Comune di Terni dicono oggi ufficialmente no e respingono questo ennesimo attacco della Regione Umbria ai nostri beni comuni, invitando ogni autorità a una pianificazione finalmente rispettosa dei nostri cittadini. Oggi – ha detto il sindaco Stefano Bandecchi – abbiamo alzato un muro a difesa dei cittadini e del territorio”. “Pretendiamo e pretenderemo in futuro una programmazione tesa al risanamento ambientale e sanitario, in una cornice di forte rilancio economico per una Terni viceversa trascurata da troppo tempo”.