Lo scorso mese di novembre un operaio originario di Acquasparta ha denunciato ai militari del locale Comando Stazione Carabinieri di aver smarrito il proprio telefono cellulare e, quando aveva provato a contattare la propria utenza per verificare se fosse stato ritrovato da qualcuno e per eventualmente accordarsi per la restituzione, l’interlocutore che aveva ritrovato l’oggetto smarrito, per la restituzione ha preteso 100 euro. Dopo aver acquisito la denuncia contro ignoti, i Carabinieri hanno proceduto all’analisi dei tabulati telefonici dello smartphone appurando che il telefono continuava ad essere utilizzato da terzi, con una scheda telefonica intestata ad un prestanome. Solamente un attento studio dei tabulati telefonici ha permesso di selezionare due utenze, poi risultate fondamentali per il buon esito delle indagini. Interrogati, i due titolari delle citate utenze hanno indicato le generalità dell’effettivo utilizzatore della scheda Sim. Avuta contezza e certezza dell’identità dell’uomo, i Carabinieri hanno richiesto un decreto di perquisizione alla Procura della Repubblica di Terni che, concordando con la tesi investigativa degli uomini dell’Arma, lo ha emesso senza indugio. La conseguente perquisizione domiciliare effettuata a Terni, dove il colpevole è domiciliato, ha dato esito positivo in quanto lo smartphone è stato trovato, recuperato e sottoposto a sequestro, in perfette condizioni, in attesa di restituirlo al legittimo proprietario. Per tale vicenda i Carabinieri della Stazione di Acquasparta hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria l’uomo, di origini nigeriane, in Italia dal 2016 come richiedente asilo.
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