“L’Autorità per la Regolazione dei Trasporti ha valutato positivamente, in merito alla procedura di gara per l’affidamento dei servizi di TPL su gomma urbani ed extraurbani, la suddivisione del bacino unico regionale dell’Umbria dai tre lotti attuali ai prossimi quattro. Nonostante questo i sindacati Filt Cgil e Faisa Cisal hanno indetto per il 1 aprile un nuovo sciopero, il quinto”. È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.
“Proprio pochi giorni fa – rende noto – è giunta la risposta ampiamente positiva riguardo alla relazione che la nuova Agenzia regionale gestita da Umbria Mobilità ha inviato all’ART, l’Autorità per la Regolazione dei Trasporti, che quindi conferma la bontà di quanto fin qui fatto nella gara. Una gara molto complessa, prevista con procedure obbligatorie in tutte le sue fasi, ma mai in tanti anni indetta dalle precedenti amministrazioni che avevano gestito il trasporto pubblico locale in Umbria, non correttamente, con una serie lunghissima di atti d’obbligo, contrariamente alla legge e agli interessi dell’Umbria, come la Corte dei Conti ha ripetutamente rilevato”.
“Esprimiamo soddisfazione anche per la serie di suggerimenti che l’ART propone – sottolinea l’assessore – e che vanno esattamente nella direzione degli obiettivi che le scelte strategiche che la Regione ha dato all’Agenzia e che la stessa Agenzia sta perseguendo, soprattutto volti a meglio conoscere i dati sul riempimento degli autobus ed altri ancora, mirati a fornire un servizio moderno al passo con i tempi, incentivando Province e Comuni ad incrementare l’utilizzo del servizio di trasporto pubblico, in molti casi scarso”.
“Dispiace – rimarca l’assessore Melasecche – che in queste ore i soli due sindacati FILT CGIL e FAISA CISAL dichiarino, proprio in contrasto con il parere dell’Autorità per la Regolazione dei Trasporti, il quinto sciopero, indetto per sabato 1 aprile, per impedire ‘lo spacchettamento e la privatizzazione del traporto pubblico locale’. Si ricorda che già in Umbria il TPL funziona su tre bacini gestiti da tre diverse società mentre la gara ne prevede quattro, quindi non di spacchettamento si tratta”.
“Non solo – prosegue -, la privatizzazione denunciata è priva di fondamento considerato che, come già dichiarato più e più volte, la privatizzazione del TPL è già avvenuta nel 2017 ad iniziativa della precedente Giunta di sinistra. Inoltre, l’ART, massima autorità statale che presiede il settore, con il placet alla nostra relazione smentisce di fatto categoricamente quanto affermato dai due sindacati che intendono portare i lavoratori ad una serie infinita di scioperi, con un danno economico per gli aderenti sempre maggiore, senza la minima speranza di poter smontare ciò che l’ART conferma essere una decisione limpida e corretta”.
“Quanto al ‘silenzio calato attorno alla gara’ dichiarato dai segretari delle due sigle sindacali scioperanti, l’affermazione appare persino esilarante – dice l’assessore – poiché non solo sono state espletate tutte le fasi fin qui previste dalla normativa, con gli stessi sindacati e tutti gli operatori potenzialmente interessati invitati a partecipare al confronto avvenuto a Palazzo Donini, ma gli stessi sono stati convocati più e più volte, ogni volta correttamente auditi, ogni volta hanno esposto le identiche motivazioni che oggi ripetono”.
“Quale ulteriore esempio – aggiunge -, ricordo che la Regione Lazio, sotto il governo dell’ex segretario del PD Zingaretti, ha impostato una gara analoga con ben 11 lotti, senza il minimo paragone rispetto a quelli molto più consistenti in termini di chilometri previsti in Umbria”.
“Infine, la dichiarazione con cui tentano di giustificare questo ennesimo sciopero con la salvaguardia dei ‘posti di lavoro e la dignità delle donne e degli uomini’ che i due sindacati rappresentano, costituisce una frase rituale del tutto fuori dalla realtà – sostiene l’assessore – perché la gara, come abbiamo ampiamente sottolineato, quanto alla sicurezza del mantenimento del lavoro lo garantisce fino all’ultimo posto e, quanto a dignità, assicura sia il contratto collettivo degli autoferrotranvieri, sia quello integrativo aziendale, entrambi molto interessanti dal punto di vista economico”.
“Poiché l’arma dello sciopero è l’ultima che si utilizza e, ferma la libertà di ogni sindacato di dichiararne all’infinito, pur con le regole previste dalla normativa, si ritiene inopportuno – dice ancora l’assessore Melasecche – voler continuare sulla linea dello scontro che non sta portando ad alcun risultato a favore dei lavoratori, a differenza di quelli ragionevolmente conseguiti dagli altri sindacati al tavolo di confronto aperto. Si invita pertanto a riflettere – conclude – se non risulti più produttivo tornare sui propri passi, abbandonando una impostazione muscolare improduttiva e, anche alla luce del parere dell’ART, tornare a dialogare su basi di un confronto rispettoso dei rispettivi ruoli istituzionali e sindacale”.
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