La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Enrico Melasecche, ha approvato il Piano degli interventi per il ripristino dell’officiosità idraulica del reticolo idrografico regionale per l’anno 2023, e ha stanziato per la sua esecuzione 1,5 milioni di euro, di cui 1,2 milioni assegnati ai Consorzi di bonifica (Consorzio Bonificazione Umbra, Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, Consorzio di Bonifica Tevere-Nera) e i restanti 300mila euro per le opere di competenza regionale.
“Nel Piano – spiega l’assessore – sono definiti gli interventi prioritari di manutenzione sui corsi d’acqua, individuati sulla base delle attività di monitoraggio e controllo del servizio di polizia idraulica e verificati dagli ufficiali idraulici e sulle segnalazioni pervenute da parte di Comuni, enti e dai cittadini. Grazie alle risorse proprie del bilancio regionale è possibile intervenire per risolvere le problematicità maggiori, provvedendo in particolare al ripristino dell’officiosità idraulica nei tratti dove sono presenti abitati, attività economiche e produttive, in quelli perimetrati a pericolosità e a rischio idraulico e dove ci sono ponti ed altre opere trasversali che versano in cattivo stato di manutenzione”.
“Negli ultimi decenni – ricorda – l’Umbria, è stata colpita da ben 7 eventi alluvionali ‘non ordinari’, nel 2005, 2008, due nel 2010, 2012, 2013 e 2022, intervallati da 5 periodi di emergenza idrica/siccità, nel 2003, 2007, 2012, 2017 e 2022, che hanno arrecato ingenti danni sia alle attività economiche produttive che
alla popolazione. Da ultimo gli eventi meteorologici del 15 settembre 2022, che hanno colpito i territori dell’Alto Chiascio con esondazione dei corsi d’acqua che hanno interessato i Comuni di Gubbio, di Pietralunga, di Scheggia e Pascelupo. Solo in relazione agli eventi del 2005, del 2012 e del 2022 – aggiunge – è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale da parte del Governo nazionale e sono state messe a disposizione risorse utili per la riparazione dei maggiori danni sul reticolo idrografico coinvolto dall’evento”.
“Le risorse assegnate dallo Stato erano notevolmente inferiori – evidenzia Melasecche – rispetto alla stima dei danni causati dagli eventi alluvionali prodotta dagli Enti coinvolti, senza contare che dal 2003 sono venuti meno, da parte dell’ex Ministero dell’Ambiente, tutti i finanziamenti previsti dalla precedente normativa relativi ai piani pluriennali per la difesa del suolo e pertanto si è potuto intervenire unicamente attraverso appositi accordi di programmi che stanno, di fatto, consentendo di mitigare gli effetti in aree classificate ad elevato rischio idraulico, trascurando però interventi di manutenzione su tutto il reticolo idraulico regionale”.
“Poiché la manutenzione costante è necessaria per la funzionalità della rete idrografica e delle opere idrauliche – dice l’assessore – anche per quest’anno abbiamo individuato gli interventi prioritari su cui indirizzare le risorse regionali. Come negli anni precedenti, abbiamo introdotto l’obbligo tassativo del rispetto del cronoprogramma finanziario di spesa, che comporta per i soggetti attuatori la trasmissione del progetto definitivo/esecutivo unitamente all’atto di approvazione entro il 30 giugno 2023 e la conclusione e rendicontazione dei lavori entro il 31 dicembre 2023”.
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