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Il Valentine Fest si chiude con un omaggio alle vittime del naufragio di Crotone

 

Il Valentine Fest si chiude nel segno della solidarietà. Dopo l’incontro di sabato 11 marzo con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Mino Lorusso (ore 17.30), domenica 12 marzo in scena le poesie di Lorena Falci Bianconi a sostegno di Save the children, la premiazione del concorso Raccontare la solidarietà e l’omaggio alle vittime del naufragio di Crotone.

Viaggio inteso come inizio di un nuovo itinerario da intraprendere, ma anche come cammino a ritroso verso i ricordi ed il proprio passato: questo è Terre vaste & vive, la raccolta di poesie di Lorena Falci Bianconi che verrà presentata alle 17 nel corso di un incontro che vedrà l’autrice dialogare con Stefania Parisi.

I versi di Lorena Falci Bianconi esplorano il concetto di viaggio nelle sue varie accezioni, partendo da quello geografico, ovvero le esperienze nel mondo fatte insieme alla propria famiglia, nel corso degli anni.

Il volume, corredato dalle suggestive fotografie di Marco Ilari, “vuole essere un piccolo contributo per tutti quei piccoli che soffrono per le loro avverse condizioni di vita”. Per questo gli autori hanno deciso di devolvere gli interi proventi all’Associazione Save the Children.

A seguire la premiazione del concorso di arte e poesia Raccontare la solidarietà. “La solidarietà, ovvero l’amore verso gli altri – spiega Marialuna Cipolla, direttrice di Istess Musica – è uno dei valori incarnati dalla figura di san Valentino, che ha dato la sua vita per amore”.

A chiudere il pomeriggio – e l’edizione 2023 del Valentine Fest – la presentazione del brano Certo che è strano, dedicata alle vittime del naufragio di Crotone e a tutti i migranti morti fuggendo dalla povertà e dalla guerra.

Scritta da Pierino Petrucci, la canzone verrà eseguita dai Salicasi & Friends con le coreografie di Emanuela Antonelli della Life Dance School in Sabina.

“Il 3 settembre del 2015, nella spiaggia di Bodrun, in Turchia viene ritrovato il corpo senza vita del bambino Aylan Kurdi” spiega Petrucci. “Aylan aveva tre anni. La fotografia scattata da Nilufer Demir fece il giro del mondo provocando un grande dolore. Questo sentimento durò poco, o almeno non servì ad affrontare al meglio la questione migranti. Anzi, diminuirono le azioni di salvataggio e la politica cercò di contrastare più le organizzazioni umanitarie, impegnate nei soccorsi, invece di organizzarle al meglio”.

Insomma la tragedia del piccolo, come le altre innumerevoli che a partire dal 1995, con la strage degli albanesi, videro il Mediterraneo diventare un enorme cimitero, non ha fatto modificare l’atteggiamento indifferente rispetto queste atrocità, fino ad arrivare alla tragedia del 26 febbraio di Crotone, che ha visto 72 vittime. A tutti loro è dedicata la canzone, che verrà proposta per la prima volta in pubblico.

L’ingresso è libero.

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