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Convenzione tra la Regione Umbria e l’Università degli studi di Perugia in tema di sanità: presidente Tesei, “è bene fare chiarezza”

“In merito alle fantasiose quanto non veritiere notizie che riguardano la Convenzione tra la Regione Umbria e l’Università degli studi di Perugia in tema di Sanità, è bene fare chiarezza”: così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

“Nella Convenzione, fortemente voluta da noi e dal Rettore Maurizio Oliviero, in riferimento alla riorganizzazione delle due Aziende ospedaliere sono indicati i principi generali che riguardano il metodo che sarà seguito e che porterà ad una bozza aperta e condivisa tra Regione e Università, bozza resa successivamente pubblica e partecipata per le eventuali integrazioni e miglioramenti.

Vi è inoltre, una nuova idea di Sanità che non parte dalla separazione o ancor peggio dalla spartizione delle varie posizioni, ma che invece ha come scopo l’innalzamento della qualità dei servizi attraverso l’integrazione e la scelta delle migliori professionalità a disposizione e da intercettare.

Nel lavoro che stiamo facendo insieme all’Università non vi è alcuna intenzione di smantellare le due Aziende ospedaliere universitarie, che invece rappresentano eccellenze da efficientare e potenziare. A conferma del fatto che si vuole valorizzare una sanità pubblica e universale, basti pensare che nel recente piano dei fabbisogni approvato dalla Giunta regionale, l’88,5% dei posti letto è pubblico.

Ad oggi mi risulta anche difficile smentire le voci che si rincorrono sulle varie proposte di riorganizzazione, non esistendo ancora nessuna vera proposta, bensì un percorso costruttivo, che trae origine dal confronto degli ospedalieri ed universitari,  portato avanti dai direttori delle due Aziende ospedaliere, dal direttore regionale, dai Delegati dell’Università coordinati dal Professor Talesa, prima di arrivare alla fase di partecipazione con tutti gli stakeholder della sanità regionale e con i sindaci di Perugia e Terni.

Le elucubrazioni di questi giorni tendono solo a creare destabilizzazioni rispetto ad una riorganizzazione che la comunità regionale attende da tempo.  Una riorganizzazione che sicuramente non porterà a rendite di posizione, perché l’obiettivo, su cui c’è un fermo accordo di Regione e Università, è quello di innalzare la qualità dei servizi sanitari e di dare le migliori risposte possibili ai bisogni di salute della nostra comunità in termini di alta professionalità”.

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