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8 Marzo, il messaggio della presidente Laura Pernazza: “Sia un giorno di festa e di riflessione, la parità è un obiettivo ancora da conquistare e abusi e violenze non sono debellati”

Oggi è l’8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna, un giorno da festeggiare ma anche da ricordare e sottolineare, perché non è solo un’occasione di festa ma anche di riflessione. Ufficialmente introdotta dall’Onu nel 1977, la Giornata Internazionale della Donna richiama alla mente la tragedia che nel marzo del 1911 si consumò alla  fabbrica tessile “Triangle Waist Company” di New York dove in un incendio morirono 146 persone, di cui 123 donne, comprese molte immigrate italiane. Da quel giorno, da cui si ritiene tragga origine la ricorrenza, sono stati fatti importanti passi avanti sul tema dei diritti e della parità, ma l’obiettivo non è ancora raggiunto. Troppe donne subiscono abusi, violenze e discriminazioni, troppe volte le cronache parlano ancora di femminicidi, spesso fra le mura domestiche. Solo dall’inizio dell’anno sono già state uccise 20 donne.

Sono state ottenute, certo, conquiste sociali, economiche e politiche ma le donne sono ancora indietro rispetto agli uomini sia dal punto di vista sociale che lavorativo. Le statistiche confermano livelli di retribuzione più bassi a parità di funzioni, ruoli e livelli, denotano ancora la difficoltà ad occupare posti apicali e in politica. Persiste la difficoltà a conciliare vita e lavoro e continua la pessima pratica del licenziamento in caso di gravidanza. In alcune zone del mondo poi le donne sono ancora costrette a portare il velo e a non poter godere minimamente degli stessi diritti degli uomini. C’è ancora molto da fare affinché un giorno l’8 Marzo possa essere davvero solo una festa da vivere insieme donne e uomini. Per poter far sì che questo avvenga c’è bisogno di gesti concreti e quotidiani.

Una mimosa all’anno fa piacere ma non basta, ci vuole un fiore ogni giorno e quel fiore è l’impegno a rispettare la donna non solo come genere femminile ma come essere umano con pari diritti e dignità. Le istituzioni hanno un ruolo molto importante e noi come Provincia di Terni, che per la prima volta vede una donna come presidente, siamo pronti a fare il nostro dovere per tutte le donne, sul posto di lavoro e nella nostra comunità. L’appello che lancio a tutti i sindaci della nostra provincia è che essi si facciano portatori ogni giorno di un gesto e di un messaggio concreto che aiuti a colmare il divario fra i sessi e contribuisca a far crescere anche nella nostra terra ternana la cultura del rispetto delle donne soprattutto fra le nuove generazioni, in modo che la pianta cresca dalle radici e si propaghi nel tempo.

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