Il gruppo consiliare di Nuova Provincia Terni ha presentato un’interrogazione sul controllo della fauna selvatica. Nell’atto i firmatari Daniele Longaroni, Luciano Conti e Federico Pasculli chiedono alla Provincia quali iniziative intende porre per affrontare e risolvere i problemi legati anche all’attuale organizzazione della polizia provinciale.
Di seguito il testo dell’interrogazione:
“Con la legge 197/2022 è stato modificato l’art. 19 della legge 157/1992 in materia di caccia che riguarda il controllo della fauna selvatica e prevede, sommariamente, che le Regioni provvedano al controllo della fauna selvatica prima di tutto attraverso dei metodi non letali. Se tali metodi si rivelano inefficaci sempre le Regioni autorizzano dei Piani di controllo numerico mediante abbattimento o cattura. Tali Piani di abbattimento sono attuati da cacciatori debitamente formati e devono essere coordinati dagli agenti della polizia provinciale.
Considerato che con le modifiche di recente apportate sono stati prima di tutto inseriti i cacciatori (che abbiano fatto uno specifico corso di formazione) tra i soggetti esecutori dei piani di abbattimento o cattura ed è stato poi confermato il ruolo esclusivo della polizia provinciale quale autorità deputata al coordinamento dei piani di abbattimento o cattura. Evidenziato che la REGIONE UMBRIA, dopo la riforma Delrio, aveva creato una procedura per abbattere i cinghiali che dava la completa competenza agli ATC regionali escludendo le Guardie provinciali.
Tale impostazione limitava molto il ruolo della Polizia Provinciale ed aveva anche influito nella organizzazione dell’Ente Provincia a seguito della riforma, impedendo di mantenere un congruo organico della stessa Polizia Provinciale adeguato alle esigenze, limitando il numero degli operatori che attualmente ammontano a 5 unità. Preso atto che ORA, a seguito della modifica dell’art. 19 come sopra descritta, la Regione Umbria con DGR 141 del 15/2/2023 ha riconosciuto di nuovo le competenze della Polizia Provinciale stabilendo che gli interventi di contenimento dei cinghiali vengano coordinati dagli agenti dei corpi di polizia Provinciale.
Questo fatto, se da un lato restituisce finalmente una funzione storica alle Polizie Provinciali anche in Umbria, pone però un grave problema organizzativo in quanto la stessa Polizia Provinciale non è allo stato strutturata per svolgere la grande attività necessaria per affrontare l’emergenza cinghiali nell’ordine di centinaia di interventi settimanali da coordinare.
Si chiede quindi con urgenza di sapere cosa si intende fare per affrontare questa situazione che, a questo punto, si pone di massima urgenza. In che modo si intende adeguare – nel breve e nel medio periodo – l’organico della Polizia Provinciale alle nuove esigenze per consentire di attivare il Coordinamento degli interventi di abbattimento dei cinghiali.
Quale organizzazione si intende dare alla Polizia Provinciale per consentirle di effettuare al meglio i propri compiti su tutto il territorio provinciale dando le dovute risposte ai cittadini/agricoltori nell’ambito ternano, amerino e orvietano. Quali iniziative si intende intraprendere nei confronti della Regione Umbria, quale Ente titolare in materia di Gestione Faunistica e che fino ad oggi ha omesso qualsiasi contributo a favore della Provincia per lo svolgimento di compiti rientranti in materia, per ottenere le giuste risorse economiche ai fini della migliore organizzazione della Polizia Provinciale che è chiamata oggi ad operare in questo ruolo delicato e fondamentale”.