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“L’Umbria del vino”, i vini e le cantine vincitrici della seconda edizione del concorso enologico regionale autorizzato dal ministero 

Vino umbro che migliora, che cresce, per un settore importante nell’economia regionale, ma che sempre più deve sapersi adattare ai vari mercati, anche attraverso la sperimentazione, per fare il salto di qualità finale. È il quadro che è emerso dalla cerimonia di premiazione della seconda edizione de “L’Umbria del vino”, unico concorso enologico regionale autorizzato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Giovedì 23 febbraio nella sede di Perugia della Camera di Commercio dell’Umbria (Centro congressi), c’è stato l’annuncio e la consegna dei rispettivi premi vinti dalle 17 cantine selezionate dopo la fase delle degustazioni alla cieca di 162 vini (bianchi, rossi, rosati, spumanti di qualità, frizzanti, dolci) delle 58 cantine umbre, in rappresentanza di tutta la regione.

Queste le categorie di vini che sono state premiate: vini bianchi DOC, vini bianchi IGT, vini rossi DOC/DOCG, vini rossi IGT, vini rosati, spumanti di qualità e vini dolci.

VINI BIANCHI

DOC/DOCG

1° Classificato – Terre de la Custodia, Montefalco Bianco “Plentis” 2019 (Gualdo Cattaneo)

IGT

1° Classificato – Bettalunga, Umbria Chardonnay “Piaggione” 2021 (Marsciano)

2° Classificato – Fattoria di Monticello, Umbria Grechetto “Ginestrello” 2021 (San Venanzo)

 

VINI ROSSI

DOC/DOCG

1° Classificato – Tenuta Castelbuono, Montefalco Rosso “Ziggurat” 2020 (Bevagna)

2° Classificato – Madrevite, Trasimeno Gamay “Opra” 2021 (Castiglione del Lago)

IGT

1° Classificato – Santo Iolo, Umbria “Merlot” 2020 (Narni)

2° Classificato – Vetunna, Bettona Rosso “Notabile” 2021 (Bettona)

2° Classificato – Roberto Lepri Baldassarri, Umbria Gamay “Gamy” 2020 (Perugia)

2° Classificato – Tenuta Affaitati, Umbria Rosso “Venantium” 2018 (San Venanzo)

 

VINI ROSATI

1° Classificato – Briziarelli, Umbria Rosato “Anthaia” 2021 (Bevagna)

 

SPUMANTI

1° Classificato – Moretti Omero, Metodo Classico Brut 2018 (Giano dell’Umbria)

2° Classificato – Pucciarella, Trasimeno Spumante “Pucciarella Rosé” Brut 2020 (Magione)

 

VINI DOLCI

1° Classificato – Cantine Blasi, Umbria Passito “MammaMia” 2008 (Umbertide)

2° Classificato – Fratelli Pardi, Montefalco Sagrantino Passito 2016 (Montefalco)

 

Tre, inoltre, i premi speciali: Premio giovane imprenditore, a chi con età pari o inferiore a 40 anni ha conseguito il maggiore punteggio tra tutti i vini presentati a concorso; Premio impresa femminile, alla titolare che ha riportato il maggior punteggio tra tutti i vini presentati a concorso; Premio vino biologico per il vino che ha ottenuto il maggior punteggio tra tutti i vini biologici partecipanti.

 

PREMIO GIOVANE IMPRENDITORE

Le Cimate – Montefalco Sagrantino 2016 (Montefalco)

 

PREMIO IMPRESA FEMMINILE

Scacciadiavoli – Montefalco Sagrantino 2017 (Montefalco)

 

PREMIO VINO BIOLOGICO

Berioli – Trasimeno Merlot Riserva “Spiridione” 2018 (Magione)

 

 

Alla cerimonia sono intervenuti per la Camera di Commercio dell’Umbria il presidente Giorgio Mencaroni, per la Regione Umbria il vicepresidente Roberto Morroni, nonché assessore regionale all’agricoltura, e come presidente della commissione giudicatrice (composta da esperti tecnici degustatori come enologi, sommelier e specialisti nell’ambito della comunicazione e della ristorazione) Riccardo Cotarella, presidente Nazionale e Internazionale degli Enologi.

“Quello del vino – ha affermato Mencaroni – è un comparto sempre più rilevante e consistente, non solo sotto il profilo economico del fatturato, ma anche in termini di riconoscibilità ed identità territoriale. Vino che ha segnato così tanto le nostre origini ed il nostro territorio ed è innegabile come tutto il sistema vitivinicolo umbro sia per sua natura espressione di un insieme di tradizioni, valori ed interessi economici importanti, avvalorati ancora di più dalle denominazioni di origine e dalle indicazioni geografiche che ne amplificano le garanzie di affidabilità, tracciabilità e credibilità. E i dati degli ultimi anni ci dicono proprio che in Umbria sono state privilegiate le produzioni di vini di qualità. In particolare, da recenti studi è emerso che nella nostra regione la percentuale di vino da tavola, in genere ottenuto dalla vinificazione di uve più svariate, senza indicazione di territorio o di annata, rispetto ai vini certificati è minoritaria. Per fare un esempio nel 2022, riportando i dati AUR che si riferiscono a vini IGP e DOP, i vini bianchi da tavola umbri hanno avuto una produzione di circa 20 mila ettolitri contro i 95 mila degli I.G.P. e i 142 mila dei D.O.P. I rossi da tavola hanno fatto registrare una produzione di circa 16 mila ettolitri contro i 134 mila degli I.G.P. e i 120 mila dei D.O.P. E il dato regionale è ancora più evidente se confrontato con quello nazionale. Nel 2022, ad esempio, in Italia la produzione dei bianchi da tavola ha superato di circa 2mln di ettolitri quella degli I.G.P., dato registrato, benché in misura minore, anche nei rossi da tavola. Il maggior peso assunto nella produzione di vini IGP (Indicazione Geografica Protetta) e DOP (Denominazione di Origine Protetta) rispetto ai cosiddetti vini da tavola e vini varietali, denota quindi una tendenza dei produttori vinicoli umbri a focalizzare la propria attività su una variegata ed alta gamma di vini, che incorporano determinati parametri qualitativi e spuntano prezzi mediamente più elevati”.

Su questi presupposti “emotivi” ed oggettivi è nato “L’Umbria del Vino”, fortemente voluto dalla Camera di Commercio dell’Umbria (segreteria organizzativa a cura della sua Azienda speciale Promocamera) insieme alla Regione Umbria, alle associazioni di rappresentanza degli agricoltori Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori, a Confcooperative Umbria, al 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria e all’Associazione Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria.

“Questa spinta emotiva – ha proseguito Mencaroni – è stata poi rafforzata dall’intento di voler creare uno strumento che potesse contribuire a favorire la conoscenza e l’apprezzamento dei nostri vini da parte dei consumatori e gettare le basi per rafforzarne la presenza nei mercati nazionali e anche internazionali. I nostri auspici sono stati pienamente avvalorati e confermati dai risultati degli assaggi della commissione di valutazione del concorso che si è espressa sotto la sapiente direzione del capo panel Riccardo Cotarella e che ha constatato anche dal punto di vista tecnico e sensoriale come il vino umbro rappresenti un prodotto di qualità”.

E proprio Cotarella ha così commentato i risultati della seconda edizione: “Quest’anno abbiamo notato un sicuro miglioramento del livello qualitativo generale dei vini presentati e ci piace pensare che sia dovuto anche a questo concorso che comunque sia è un concorso che ha una certa risonanza a livello nazionale e quindi potrebbe aiutare senz’altro le aziende migliori. L’Umbria non la scopriamo oggi in quanto regione produttrice di grandi vini. Il miglioramento c’è ma c’è ancora tanta strada da fare specialmente per quanto riguarda l’individuazione di vini adatti ad un certo mercato. I produttori prima di fare un vino o mentre lo fanno devono studiare dove piazzarlo, in quei mercati dove potrebbe essere adattato ai piatti tipici del Paese dove viene venduto, come presentarlo comunicarlo e raccontarlo. L’Umbria sta studiando le sue potenzialità e le valorizza ma bisogna anche sperimentare di più, perché sono le persone a fare la differenza e non solo i territori. Se il vino umbro non raggiunge il successo che merita dipende solo da noi. Il vino possiamo dire che è un’icona della nostra regione ancora un po’ impolverata ma a forza di lucidarla faremo sì che esca allo scoperto il suo diamante”.

L’assessore regionale Morroni ha successivamente sottolineato come si sta facendo per il settore in Umbria: “Il settore del vino è sicuramente uno degli asset fondamentali nell’ambito della produzione agricola del nostro territorio, è una delle eccellenze ed è uno dei prodotti che meglio di altri racconta la nostra identità e quelli che sono i punti qualitativi distintivi del nostro territorio. È un settore che in questi anni è cresciuto, i dati anche recenti ci dimostrano una vivacità di questo settore soprattutto sul fronte anche delle esportazioni, e quindi su questo stiamo mettendo attenzione nell’ambito di una strategia più generale che punta alla valorizzazione di quelle che sono le eccellenze umbre. Stiamo anche valutando un rafforzamento delle iniziative proprio per supportare una stagione di forte rilancio. Le cantine devono acquisire la consapevolezza che non giocano da sole”.

 

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