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L’occupazione delle imprese umbre non sente i venti di stagnazione

L’occupazione umbra per ora non sente venti di recessione. Lo certifica il nuovo report del Sistema Informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal) – diventato ormai da anni un punto di riferimento essenziale per quanto riguarda le previsioni sulle assunzioni da parte delle imprese sia a livello nazionale che circoscrizionale e regionale, lavorando sul campo con un ampio campione rappresentativo del totale delle aziende.

L’Umbria, infatti, nel mese di dicembre 2022 vede – rispetto allo stesso mese del 2021 – una crescita delle richieste di assunzioni da parte delle imprese del 17,5%, in netta controtendenza con la media nazionale che segna -6,9%. Una performance che la pone in vetta nel Centro Italia (dove le Marche segnano -0,9%, la Toscana -1,2% e il Lazio mette in luce un’ottima performance con +8,3%, che però impallidisce davanti al dato dell’Umbria) e anche nel gruppetto delle primatiste a livello nazionale. E c’è da aggiungere che la regione, sia per quanto riguarda il mese di dicembre 2022, sia per il trimestre dicembre 2022 – febbraio 2023, in tema di assunzioni previste dalle imprese è largamente sopra il 2019, l’ultimo anno della pandemia. Gli avviamenti in Umbria, infatti, sempre secondo il report Excelsior, superano i livelli pre-pandemia del 17,5% a dicembre e del 16,4% nel trimestre.

Sono infatti 3mila 900 le assunzioni previste dalle imprese in Umbria a dicembre, contro le 3mila 320 del 2021. E anche guardando al trimestre dicembre 2022 – febbraio 2023, pur rallentando, l’andamento previsto delle assunzioni nella regione è di grand lunga migliore (-2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021, con il dato nazionale che segna -13,6%). Nel trimestre, tuttavia, nel Centro l’Umbria cede lo scettro di primatista al Lazio, dove è prevista una crescita delle assunzioni da parte delle imprese del 2,3% (Le Marche invece segnano -11,1% e la Toscana -8,5%). In dettaglio, gli avviamenti al lavoro nelle imprese umbre sono indicate nel trimestre a quota 14mila 540, in calo di 310 unità rispetto alle 14mila 850 dello stesso trimestre 2021.

La volata la tirano la tirano tre voci: “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici”, i servizi alle imprese e le costruzioni.

Mentre l’industria manifatturiera umbra tutto sommato a dicembre tiene botta, mostrando a dicembre un calo delle previsioni di assunzione del 3,3%, che però secondo Excelsior si allargherà moltissimo nel dicembre-febbraio fino al -23,3%, con 1.270 chiamate al lavoro in meno rispetto allo stesso trimestre 2021, a far avanzare a dicembre l’occupazione delle imprese umbre sono soprattutto tre voci: “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici”, che segna +40,8% (690 avviamenti al lavoro contro i 490 del dicembre 2021); i servizi alle imprese (+36,4%, da 550 a 750 avviamenti al lavoro); le costruzioni, in cui gli avviamenti al lavoro salgono del 35,3% (da 340 a 460). Bene anche il commercio (+7,7%) e i servizi alle persone (+5,1%). In definitiva tutti segno più, ad eccezione dell’industria manifatturiera.

Il quadro si fa meno allegro se si guarda al trimestre dicembre-febbraio, ma comunque si tratta di una situazione molto meno negativa di quella che si poteva temere. Nella regione a scendere saranno, oltre all’industria manifatturiera che come detto accuserà un duro colpo, i servizi alle imprese (la loro flessione d’altronde è la conseguenza del forte calo stimato per il manifatturiero) e, in maniera molto leggera (-0,5%), il commercio. Tutti gli altri settori continueranno a crescere, con la voce “servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici” che continueranno l’andamento occupazionale accelerato (+30,1% sullo stesso trimestre dell’anno precedente) e le costruzioni ancora in volo (+30,1%).

Chi cercano le imprese umbre

Come si può vedere nella documentazione allegata, dove vengono riportate per ogni gruppo professionale le cinque figure più richieste dalle aziende della regione, in testa ci sono cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (570 le chiamate al lavoro a dicembre), conseguenza della forte accelerazione del settore, quindi gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (340 avviamenti a dicembre) e i commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (330 chiamate), beneficiati certamente dalle feste natalizie. Il quintetto di testa vede poi, con 270 avviamenti, una delle voci del gruppo “professioni non qualificate”: il personale non qualificato richiesto nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone, con 270 avviamenti. Infine, chiudono la ‘top five’ i conduttori di mezzi di trasporto, con 250 chiamate.

Qualcosa di buono si muove anche nei ‘piani alti’ dell’occupazione, dove complessivamente il gruppo professionale “dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici” vede 570 opportunità di lavoro. In tale gruppo professionale le maggiori richieste sono per tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (150 opportunità) e per i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (120 chiamate sempre a dicembre).

Gli altri argomenti

Dal report Excelsior, ricchissimo e pieno di spunti, emergono anche altri argomenti degni di particolare rilievo:

  • nel 30% dei casi le entrate previste sono stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • le assunzioni si concentrano per il 65% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • in 15% è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
  • in 54 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati;
  • per una quota pari al 35% interessano giovani con meno di 30 anni;
  • l’11% delle entrate previste è destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentrano il 32% delle entrate complessive previste;
  • per una quota pari al 64% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore;
  • le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 11% del totale.
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