Si apre stasera, alle 21,15, la stagione 2022-2023 del Teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina con lo spettacolo di Cinzia Leone “Il peggio di Cinzia Leone…non finisce mai”. Scritta e interpretata dall’attrice comica, la pièce è stata realizzata in collaborazione con Fabio Mureddu, Gianluca Giugliarelli, Emanuele Martorelli e Chiara Becchimanzi. La stagione teatrale organizzata da Athanor Eventi in collaborazione con il Comune di Lugnano in Teverina.
Cinzia Leone è un vero animale da palcoscenico che ama principalmente il contatto diretto con la platea perché così riesce a dare il meglio di sé stessa e ad esternare tutta la sua carica emotiva. La sua vena corrosiva attinge dalla vita di tutti i giorni, pesca a piene mani nel proprio vissuto, coglie i controsensi del quotidiano. Un pregio: ha la capacità, e non è da tutti, di separare le banalità della nostra vita in momenti di pura riflessione e perfetta la sua spietata e velenosa analisi, talvolta malinconica, ma sempre comica, non salva nessuno. Lo spettacolo racconta di: “…stavo meglio quando stavo peggio?
E’ meglio essere alti e magri? O è peggio essere bassi e grassi? E’ peggio essere brutti e ricchi o è meglio essere belli e poveri? Ad Agosto è’ meglio andare in vacanza e tornare impoveriti o è meglio rimanere in città arricchiti … ma dalle offerte dei supermercati? Nell’eterna corsa agli ostacoli tra meglio e peggio non ha ancora mai vinto nessuno dei due anche perché la realtà può cambiare di colpo, sbaragliando tutti i valori quando meno ce l’aspettiamo e quello che prima era peggio improvvisamente diventa meglio: è meglio adesso che non ci diamo più la mano? o era meglio quando ce la davamo, anche se cinque minuti prima ce l’ eravamo infilata nel naso? E voi a questo punto che cosa pensate di vedere?
I miei pezzi migliori con le speranze di ieri? O i miei pezzi peggiori con i limiti di oggi? Non so se questi pezzi siano i migliori. Non sta a me dirlo. Per questo ho intitolato questa scorribanda nella memoria: “Il peggio di Cinzia Leone”. Perché chi li definirà i migliori, sorriderà affettuosamente cogliendo l’autoironia del titolo. Chi li definirà i peggiori sarà ben contento di poter dire: “mai titolo fu più azzeccato”. Tanti sono gli interrogativi che da sempre l’uomo si pone nel tentativo di assicurarsi sempre il meglio per poi andare a finire sempre peggio”.
Foto: TerniLife ©