Durante la “kermesse” che si è svolta ad Orvieto il 29 novembre, con la sindaca Tardani che ha accolto le massime cariche regionali della sanità, dalla presidente Tesei, all’assessore Coletto, al direttore della Sanità umbra D’Angelo, il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino ha affermato che i cittadini umbri non hanno nessun motivo di lamentarsi della sanità regionale e ha presentato con enfasi un dato, preso dal rapporto 2022 di Meridiano Sanità, che pone in una graduatoria delle regioni, al 2° posto l’Umbria per quanto riguarda la “Capacità di risposta ai bisogni di salute”. Tra gli indicatori di questa graduatoria sono state considerate anche la copertura vaccinale, gli screening, l’accesso ai farmaci innovativi. “La Fp Cgil conosce questo rapporto – afferma in una nota Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil Terni – ma, forse per dimenticanza, il dottor De Fino ha omesso di fornire altri dati molto interessanti proprio di questo rapporto: per esempio quelli che riguardano la ‘Efficienza, efficacia e appropriatezza dell’offerta sanitaria’, che vedono l’Umbria al 13° posto tra le 20 regioni italiane, o quelli sullo ‘Stato di Salute della popolazione’ (12° posto), o ancora quelli sulla ‘presa in carico domiciliare degli over-65’ (ancora 12° posto)”.
“Se poi andiamo alle schede riepilogative del rapporto – continua Lucci – quelle che riguardano ‘l’attuazione della Missione 6 del PNRR per una sanità più resiliente e sostenibile’, troviamo scritto nero su bianco che a fronte di una percentuale più alta di anziani over-65 rispetto a quella nazionale, l’Umbria ha una quota più alta di abitanti con almeno una malattia cronica e una percentuale di presa in carico degli anziani over-65 molto al di sotto di quella nazionale”.
Secondo la Fp Cgil, dunque, in questo quadro “preoccupante” i cittadini dell’Umbria hanno tutto il diritto di “pretendere che la sanità pubblica sia la reale priorità di questo governo regionale”. E le “lamentele” espresse da alcuni cittadini, orvietani e non, presenti all’incontro, sono “legittime e meritevoli di una risposta, che non sia ciò che la Regione e la USL 2 faranno domani con i soldi del PNNR, ma cosa si deve fare adesso prima che la salute in Umbria non sia più un diritto, ma un privilegio”, conclude Lucci.
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